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'Oggi il Tridente è stato rimosso dall’Innovation Lab. La sensazione che i lavoratori riportano è di sconfitta. Di qualcosa che finisce. Negli incontri tenuti nei mesi passati, Maserati non ha mai utilizzato o confermato la parola chiusura. Una provocazione sindacale, parlare di chiusura di un importante sito di ricerca e sviluppo. Piuttosto, riorganizzazione, accorpamento, il cuore della ricerca e sviluppo Maserati resta o torna nello stabilimento di via Ciro Menotti. Resta il fatto, innegabile ed oggettivo che a Modena esistevano 2 siti (anzi 3 se aggiungiamo la chiusura del plant di via delle Nazioni avvenuto non più di 2 anni fa)'. Così in una nota Stefania Ferrari, segretaria Fiom Cgil Modena,
'I 2 siti avevano al loro interno strumenti, postazioni di lavoro, lavoratori che occupavano ogni ufficio. Ora a Modena ne resta uno: storico, importante, razionalizzato (e su questo restano elementi sui quali ci aspettiamo chiarimenti dall'impresa) per ospitare i trasferimenti di attività e lavoratori.
Pur con tutti gli accorgimenti strutturali e organizzativi che Maserati ha messo o metterà in campo (smart working, tornelli con turni alla mensa ecc…). Resta il fatto matematico: il due dentro all'uno non ci sta. Temiamo si prospetti una riduzione degli spazi produttivi. Resta il fatto che Modena ha perso buona parte della ricerca e sviluppo che Stellantis svolgeva qui. Resta il fatto che ha già perso e, temiamo perderà, un numero rilevante di 'cervelli, tecnici, operai' insomma lavoratori e possibilità occupazionali. Resta una grossa amarezza per le possibilità, capacità, ambizioni, per i posti di lavoro persi. Amarezza che si aggiunge alla preoccupazione che quotidianamente vivono i lavoratori Maserati di via Ciro Menotti che da inizio anno hanno lavorato poco più di 2 mesi, e che non vedono certezze per il futuro.
Nei prossimi giorni incontreremo l'azienda per un previsto esame congiunto sul proseguimento degli ammortizzatori, e non mancheremo di chiedere informazioni sugli investimenti, e la riorganizzazione 'logistica' in corso. Ma la caduta di quell’insegna in via Emilia Ovest, è la chiusura, e non esiste altro modo per definirla, di uno stabilimento, ora vuoto, ed è l'emblema della fase di difficoltà in cui versano tante aziende modenesi dell'indotto. Quell’indotto che permette a questo territorio di chiamarsi motor valley'.
'La Fiom Cgil sta chiedendo da tempo, e rivendica a gran voce, la necessità che si apra un confronto a palazzo Chigi che affronti in maniera sistemica e sinergica la complessa fase che l'intero settore, componentistica compresa, sta affrontando, per rilanciare le produzioni salvaguardando sia l'odierna occupazione, ma anche quella futura. Penso sia arrivato il momento di affrontare seriamente il tema delle politiche industriali del territorio, di un territorio che sull’automotive basa grande parte della propria economia. La Fiom Cgil chiederà alle Istituzioni di riprendere quel tavolo di confronto avviato sulla situazione di Maserati, ampliandolo a tutte le aziende dell’automotive. L’economia del territorio non è una festa di 3 giorni (motor valley fest). Ma è la tenuta di un sistema produttivo, e dei lavoratori che con le loro capacità professionali lo rendono attivo. Sistema che ora più che mai ha bisogno di attenzione e prospettive'.
Redazione Pressa
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