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160 tavoli di crisi aziendali irrisolti al Mise, 200 milioni di ore di utilizzo di cassa integrazione (gennaio-settembre 2019) di cui 3 milioni a Modena la provincia dell’Emilia Romagna con il maggior utilizzo di ammortizzatori sociali, e quasi 700 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno a oggi.
Sono questi i principali numeri che hanno portato oggi in piazza, in uno sciopero di due ore, con presidi davanti agli stabilimenti e aziende, i lavoratori metalmeccanici italiani.
Nel modenese attenzione puntata su quello davanti alla Emmegi di Soliera, azienda leader nel settore della produzione di macchine per la lavorazione delle lamiere, scelta non a caso dal Segretario Nazionale della Fiom Maurizio Landini in quanto azienda di cui è titolare il leader di Confindustria Emilia Walter Caiumi. Presidio in via Archimede a Soliera, con i lavoratori e segretari provinciali di CGIL Manuela Gozzi e Fiom Cgil Cesare Pizzolla.
'I sindacati metalmeccanici chiedono un confronto urgente al Governo per la revisione degli ammortizzatori sociali che fermi la chiusura di stabilimenti in Italia, in quanto la sola reintroduzione della Cig per cessazione di attività è insufficiente' - ha affermato Landini
'C’è bisogno di politiche industriali per progettare uno sviluppo basato sull’innovazione che consenta una produzione eco-sostenibile, gestendo la fase di transizione con il mantenimento dell’occupazione.
E’ necessario impedire le delocalizzazioni sia delle multinazionali che delle aziende più piccole verso paesi a più basso costo del lavoro ed impatto ambientale' - ha affermato Cesare Pizzolla
I sindacati metalmeccanici chiedono che si ponga fine alla lunga catena degli infortuni sul lavoro attraverso controlli e prevenzione. I lavoratori non possono rischiare la propria vita sul posto di lavoro.
Lo sciopero vuole tenere insieme la sicurezza del posto di lavoro e la sicurezza sul posto di lavoro.
Redazione Pressa
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