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Seta, 114 nuovi mezzi 'eco' al 2023, 30 milioni di investimenti

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Presentato, insieme ai nuovi 8 filobus urbani di Modena, il Piano Industriale Seta. Il nuovo Presidente Nicolini: 'Sostenibilità ed innovazione, parole chiave'


Seta, 114 nuovi mezzi 'eco' al 2023, 30 milioni di investimenti
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Entro il 2023 è previsto lo stanziamento complessivo di oltre 70 milioni di euro (di cui 20 in totale autofinanziamento) per l’acquisto di circa 260 nuovi mezzi dotati delle più moderne tecnologie, con la conseguente riduzione dell’età media e dell’impatto ambientale della flotta circolante nei tre bacini provinciali serviti di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

Per il bacino di Modena il piano di investimenti SETA prevede l’arrivo entro il 2023 di 114 nuovi mezzi (31 urbani e 83 extraurbani), di cui circa 60 già entro l’inizio del 2022. Il valore totale ammonta a 30,3 milioni di euro: 9,7 milioni a carico di SETA, 12 garantiti dalla Regione Emilia-Romagna e 8,6 milioni dal Comune di Modena. Nel capoluogo arriveranno 27 nuovi mezzi: 2 filobus Solaris Trollino e 22 bus urbani da 12 metri ad alimentazione mild hybrid (elettrico + metano CNG) e 3 bus urbani da 18 metri a metano.

Con questi nuovi acquisti l’intera flotta urbana di Modena (composta da 82 mezzi) sarà a basso o nullo impatto ambientale in quanto alimentata ad energia elettrica, a metano ‘puro’ o metano mild hybrid.

Sono i dati principali del Piano industriale Seta da attuare entro il 2023, per il bacino Seta e per il bacino modenese, presentati questa mattina in una conferenza stampa presso la sede Seta di Strada S.Anna a Modena alla presenza di Antonio Nicolini (Presidente di SETA), Giancarlo Muzzarelli (Sindaco di Modena), Andrea Corsini (Assessore a Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna) ed Andrea Burzacchini (Amministratore unico di Agenzia per la Mobilità di Modena.

PIANO DI INVESTIMENTI SETA 2020-2023

Sarà ampliata la flotta alimentata a metano, sia nella versione CNG mild hybrid, sia nell’innovativa modalità LNG che offre importanti vantaggi in termini di autonomia, costi di esercizio, prestazioni e sostenibilità, inoltre verranno realizzate nuove infrastrutture di supporto per i mezzi che utilizzano il gas naturale.

Oltre al contributo dell’azienda, le risorse sono garantite dalla Regione Emilia-Romagna per complessivi 26 milioni e dagli Enti locali di riferimento per 24 milioni (di cui 8,6 milioni dal Comune di Modena). I 260 nuovi mezzi saranno così distribuiti: 114 (31 urbani e 83 extraurbani) per il bacino di Modena, 81 per il bacino di Reggio Emilia (48 urbani e 33 extraurbani) e 61 per quello di Piacenza (26 urbani e 35 extraurbani).

L’età media della flotta automobilistica passerà dagli attuali 12,7 anni a 9,3 anni (senza investimenti sarebbe cresciuta fino a circa 16 anni), valore molto più vicino all’età media delle flotte pubbliche dei Paesi europei più avanzati. I nuovi mezzi arriveranno grazie alla gara congiunta regionale, attualmente in corso, che vede come capofila Tper e coinvolge anche Tep e Start Romagna, in un processo di rinnovamento delle flotte pubbliche improntato all’ecocompatibilità sostenuto dalla Regione. In quest’ambito, per SETA è previsto l’arrivo di circa 130 mezzi entro i prossimi diciotto mesi, considerando i tempi tecnici necessari per l’aggiudicazione dei lotti, la produzione dei mezzi, l’immatricolazione ed altri passaggi burocratici.

Entro il 2021 al distributore interno di metano CNG, presente nella sede di Modena dal 2015, saranno aggiunte due nuove postazioni per il rifornimento di gas naturale liquefatto LNG; entro l’inizio del 2022 saranno operativi due nuovi distributori di metano LNG a Reggio Emilia e Piacenza, per aumentare la sostenibilità ambientale della flotta e renderla più omogenea tra i diversi bacini. SETA sarà quindi tra le prime aziende di trasporto pubblico italiane ad introdurre nella flotta extraurbana mezzi a gas naturale liquefatto, per ridurre sensibilmente l’incidenza di quelli a gasolio.

“Con la presentazione del nostro piano di investimenti e l’entrata in servizio dei nuovi filobus Trollino - sottolinea Antonio Nicolini, Presidente di SETA – vogliamo dare un segnale forte e concreto di reattività e programmazione strategica, per contrastare gli effetti negativi che la pandemia sta producendo sul sistema del trasporto pubblico locale e sulla tenuta dei bilanci delle Aziende come SETA. Nonostante queste difficoltà, grazie ai potenziamenti finanziati da Stato/Regione, abbiamo garantito in questo mese la ripartenza della scuola al 50% senza particolari criticità. E’ necessario reagire a questa situazione di difficoltà e ricominciare ad investire fortemente in sostenibilità, innovazione, qualità e sicurezza per ripristinare e garantire il diritto alla mobilità di ogni cittadino. Nel medio periodo, poi, sarà necessario ripensare al sistema di Tpl, anche in funzione del Recovery Fund come un’opzione strategico-programmatoria dello sviluppo sostenibile delle città in epoca Post-Covid e della ripresa economica nazionale. SETA vuole raccogliere questa sfida insieme a tutti i soggetti che hanno fortemente voluto e cofinanziato il Piano degli investimenti 2020-2023, la Regione Emilia-Romagna, gli Enti Local soci e il Comune di Modena, per contribuire a partire, già dall’anno in corso, al rilancio del Tpl nei nostri territori”.

PIANO DI INVESTIMENTI SETA: FOCUS SUL BACINO DI MODENA

Per il bacino di Modena il piano di investimenti SETA prevede l’arrivo entro il 2023 di 114 nuovi mezzi (31 urbani e 83 extraurbani), di cui circa 60 già entro l’inizio del 2022. Il valore totale ammonta a 30,3 milioni di euro: 9,7 milioni a carico di SETA, 12 garantiti dalla Regione Emilia-Romagna e 8,6 milioni dal Comune di Modena. Verranno inoltre acquistati 41 mezzi extraurbani alimentati a metano LNG (gas naturale liquido), che saranno impiegati sulle linee provinciali con partenza o destinazione da/per Modena e sostituiranno altrettanti bus di categoria Euro2/Euro3 a gasolio, molto vecchi ed inquinanti. L’impiego di questa nuova tipologia di mezzi extraurbani sarà reso possibile dall’ampliamento del distributore interno di gas metano, nel quale sono già presenti 4 colonnine per gas compresso (CNG) alle quali saranno aggiunte 2 nuove colonnine di rifornimento per gas naturale liquido (LNG). Il piano di investimenti è completato dall’acquisto di ulteriori 42 mezzi extraurbani di categoria Euro 6 da 12 metri e da 4 mezzi urbani a metano per il servizio urbano di Carpi.

“Sicurezza, qualità e innovazione sono da sempre le parole chiave di aMo per la gestione del proprio patrimonio - di cui fa parte anche la rete filoviaria, con 27 chilometri del tratto urbano di Modena” - dichiara l’Amministratore Unico dell’Agenzia per la Mobilità di Modena, Andrea Burzacchini. Il filobus rimane un patrimonio della nostra città, uno strumento irrinunciabile per collegare il centro storico alle periferie e al resto della città in modo sostenibile, riducendo l’inquinamento e lo spreco di spazio, per contribuire a migliorare - in sintesi - l’ambiente in cui viviamo”.

“Il trasporto pubblico locale si trova oggi ad affrontare sfide impegnative ed inedite – ha sottolineato Andrea Corsini, Assessore a Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna – ed il sistema regionale sta rispondendo con sforzi altrettanto impegnativi: assieme agli Enti locali abbiamo messo in strada oltre 500 bus aggiuntivi, per adeguare l’offerta alle esigenze degli studenti e dei cittadini ed alla riduzione di capienza dei mezzi decisa a livello nazionale. Continueremo ad investire: oltre alla gara regionale congiunta attualmente in corso, puntiamo ad acquistare nel giro dei prossimi 9-10 anni almeno 1.200 autobus, per conseguire anche nel trasporto pubblico su gomma quel consistente rinnovamento delle flotte che abbiamo già messo a punto in ambito ferroviario”.


Redazione Pressa
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