Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Ciclicamente giungono dal satellite immagini devastanti sul tasso di inquinamento in Emilia e in generale in Pianura Padana. L'ultima proiezione di gennaio dall'Esa fotografa un quadro sconcertante, confermando come il territorio emiliano sia tra i più inquinati al mondo.
Una realtà conosciuta benissimo dai cittadini e dagli amministratori e la scienza conferma come questo contesto drammatico provochi un aumento dell'incidenza delle malattie cardiovascolari e dei tumori.
Tutto questo è noto, eppure si continua allegramente a fare finta di nulla. Qualche inutile blocco del traffico, qualche campagna per preferire la bici con caschetto giallo all'auto che fa brum brum, qualche alberello striminzito piantato tra il cemento e via che si prosegue come sempre.
Ora, è evidente che sulla conformazione geografica della Pianura Padana poco si può fare, ma è altrettanto vero che proprio per questo limite fisiologico occorrerebbe trattare il territorio con la massima cura.
Come davanti a un paziente malato ci si approccia con scrupolose attenzioni, così davanti a un ambiente sull'orlo del collasso occorrerebbe usare tutte le precauzioni possibili.
Invece chi ha la responsabilità del Governo locale, dalla Regione, passando per i Comuni, prosegue dritto per dritto. Come se il problema non esistesse, come se l'aria non la respirassero tutti, figli di amministratori e figli di operai, padri di imprenditori in Maserati e padri di impiegati in Panda. Come se i tumori e gli infarti capitassero solo agli altri e, comunque, quando toccano da vicino la colpa è del destino beffardo. Solo sua.
Così, solo per fare qualche esempio, davanti allo slogan del consumo zero di suolo nelle due passate consigliature a Modena si è costruita una vera e propria frazione dal nulla. A Vaciglio, 500 e passa case su un prato verde.
E ancora: davanti al ritornello della Regione Emilia Romagna del tetto del 3% di suolo consumabile, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in un rapporto del 2022 ha certificato come questa sia la quarta regione in Italia per consumo di suolo e nel 2021 sia la terza regione per incremento di suolo consumato rispetto al 2020 con (più 658 ettari). Da un lato si incentivano le 'domeniche senz'auto' e dall'altro si organizzano eventi per magnificare lo splendore della motor valley e delle eccellenze motoristiche, con quelle belle vetture che fanno un chilometro con mezzo litro di benzina, che con una prima-seconda consumano come un viaggio da Napoli a Milano su una Clio, mentre lo skyline dai piani alti dei palazzi è ridotto a un bosco di ciminiere.
E poi l'enorme tema dell'inceneritore. Solo a Modena parliamo di un impianto da 240mila tonnellate di rifiuti bruciati all'anno, a fronte di una produzione di immondizia indifferenziata pari a meno della metà. Su questo cosa si fa? Intanto una bella raccolta porta a porta che non incide di una virgola sulla quantità di rusco incenerita e poi il sindaco uscente ha promesso di spegnere l'impianto Hera nel 2034. Fra 10 anni, per chi ci sarà... A dispetto della drammatica urgenza.
E l'opposizione? Che la destra del mito del pragmatismo, del lavoro e delle fabbriche che arricchiscono tutti non si faccia carico del problema fa un po' schifo, ma è quasi comprensibile. Quello che è inconcepibile è l'assoluta accondiscendenza della sedicente sinistra. Dell'anima ambientalista e critica. I 5 Stelle, dopo aver fatto del tema ambientale il proprio cavallo di battaglia per anni, sono pronti a trovare un accordo col Pd in tutta l'Emilia o quasi per entrare in giunta con la solita promessa di 'costruire meno' ed essere bravi bravi a bruciare solo rifiuti puliti. La responsabile di Legambiente è entrata da tempo in giunta a Modena. Anche i Verdi il passo lo hanno fatto anni fa. La Sinistra con ambizioni di governo pure.
Insomma, battaglie comuni, rappresentanza del diritto alla salute di tutti, svendute per un pezzo di potere. E allora, in fondo va bene così. Evidentemente ci meritiamo di soffocare in un mare di Pm10. Ma col sorriso.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>