I Finanzieri hanno quindi approfondito gli accertamenti attivando sia i competenti uffici del Ministero della Salute che della locale AUSL, i quali hanno confermato la carenza delle prescritte certificazioni attestanti i requisiti tecnici indispensabili a rendere le siringhe sicure per la salute dei cittadini e tali da poter essere poste alla libera vendita al pubblico.Di conseguenza 90.900 siringhe sono state sottoposte a sequestro amministrativo e l’azienda importatrice piemontese è stata segnalata al competente Prefetto per aver posto in commercio dispositivi medici senza la preventiva comunicazione al Ministero della Salute di tutti i dati atti ad identificare gli stessi, condotta punita con l’irrogazione di una sanzione amministrativa che va dai 500 ai 3.000 euro.
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