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Modena, sfruttamento del lavoro in un laboratorio tessile: arrestata ma libera una cinese

Modena, sfruttamento del lavoro in un laboratorio tessile: arrestata ma libera una cinese

Impiegava in un grande laboratorio di Cognento otto connazionali irregolari. Attività sospese 130.000 euro di multa


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I carabinieri di Modena e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Modena, hanno tratto in arresto in flagranza di reato una cinese di 60 anni, residente in provincia per le ipotesi di reato di: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine, impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
Nel corso dell’intervento, avvenuto presso un edificio situato a Cognento, i militari hanno individuato all’interno di un laboratorio tessile otto cittadini cinesi impiegati come manodopera in assenza di contratti di lavoro e in condizioni di sfruttamento.
Dagli accertamenti immediatamente eseguiti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica modenese, che hanno incluso l’escussione dei lavoratori e le operazioni di fotosegnalamento, è emerso che l’indagata è risultata la conduttrice di fatto del laboratorio, nonché colei che, a partire da novembre 2024, aveva impiegato gli otto operai in modo irregolare, senza alcuna sottoscrizione contrattuale e con retribuzioni inferiori ai minimi di legge.Sei lavoratori sono risultati privi di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, sono stati denunciati per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Nei loro confronti è stato notificato il provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Modena.

Tra i denunciati a piede libero anche un cittadino cinese di 21 anni, titolare formale della ditta individuale intestataria dell’attività produttiva, per le stesse ipotesi di reato contestate alla donna. I due risponderanno inoltre di numerose violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’attività è stata sospesa e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per più di 130.000 euro.Il Pubblico Ministero, valutando che la donna era incensurata, e la presunzione del beneficio della sospensione condizionale della pena in caso di condanna, ha chiesto al Gip la convalida dell’arresto - ricorrendone i presupposti - senza l’applicazione di misure cautelari e disponendone l’immediata liberazione. L’arresto è stato convalidato il 23 maggio scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena e sull’edificio, un immobile del valore di circa 400mila euro adibito a laboratorio tessile, sono stati apposti i sigilli in esecuzione di decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice su richiesta dalla Procura della Repubblica al fine di evitare che la libera disponibilità del locale e di quanto ivi contenuto potesse favorire la reiterazione di reati della medesima indole.
Il provvedimento è stato pertanto esteso a 26 macchinari del valore di 50mila euro utilizzati dagli operai e su centinaia di capi di vestiario già confezionati del valore complessivo di quasi 350mila euro.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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