Ipotesi rese note questa mattina dal Procuratore Capo Lucia Musti che coordina il lavoro sul campo dei Carabinieri, intervenuti sul posto.
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo aggravato dalla crudeltà, che per ora non vede nessun indagato. Gli inquirenti non esclusono nessuna pista ma le indagini sarebbero comunque concentrate anche nel mondo della prostituzione, sia maschile che femminile. L'area a cui si accede da una strada senza uscita che si immette da via Barca, è solitamente frequentata durante da coppie che si appartano a bordo di auto. Nonè escluso, vista anche la contestuale assenza di denunce di scomparsa, che si possa trattare di una donna senza fissa dimora o clandestina.
Il rogo che ha distrutto il corpo della donna potrebbe essere stato appiccato in un orario in cui la zona non era frequentata e l'occultamento dello stesso nella vegetazione, avrebbe potuto rendere non visibile ai frequentatori della zona. L'area circostante è setacciata dagli inquirenti alla ricerca di indizi che possano portare le indagini in una determinata direzione. L'area è sprovvista di telecamere, presenti solo sulla strada Vignolese che dista da quel punto alcuni chilometri. L'autopsia, disposta per la prossima settimana dopo la nomina dei periti, sarà fondamentale per stabilire il periodo del decesso, ed evidenziare eventuali tracce lasciate, e ancora presenti, nonostante la distruzione dei tessuti e dello scheletro del corpo, dall'autore del gesto che scuote per la sua efferatezza e crudeltà.
Nella foto, il luogo in cui il corpo carbonizzato della giovane donna è stato ritrovato e, nel riquadro, il procuratore Carpo della Repubblica, Lucia Musti



