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Omicidio San Donnino: Raffaele Esposito sceglie il silenzio

Omicidio San Donnino: Raffaele Esposito sceglie il silenzio

L'accusato dell'omicidio della donna ucraina trovata carbonizzata, tentato sequestro e violenza carnale si è avvalso della facoltà di non rispondere


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Raffaele Esposito, il 34 enne di Savignano, accusato di reati terribili che vanno dall'omidicio con distruzione di cadavere, alla violenza carnale al tentato sequestro di persona, all'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. In merito agli episodi criminali che lo avrebbero visto protagonista, avrebbe ammesso la violenza commessa il 24 agosto a Zocca, ai danni di una conoscente, all'interno del suo garage (il primo atto di quella escalation criminale che sei giorni dopo, il 30 agosto, lo avrebbe portato ad uccidere la prostituta ucraina e, il 2 settembre, al tentativo di rapimento, in pieno giorno, di una diciottenne di Zocca), ma di essere estraneo all'omicidio della donna. 

Nel frattempo proseguono le indagini autoptiche su ciò che è rimasto del corpo della donna ucraina carbonizzato e abbandonato nell'area di San Donnino in cui è stato ritrovato il 10 settembre scorso. L'omicida potrebbe avere ucciso la giovane soffocandola, dopo averla adescata o colpita violentemente con un bastone.

Nella foto, il luogo in cui il 10 settembre è stato trovato il corpo carbonizzato di una donna. Nel riquadro il procuratore capo della Repubblica di Modena Lucia Musti

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