Le Fiamme Gialle reggiane, traendo spunto investigativo dalle risultanze emerse nel corso delle indagini, hanno condotto una verifica fiscale che ha rilevato un sistema di frode “carosello all’Iva”, basato sull’emissione e sul passaggio di fatture per operazioni inesistenti, attestanti la vendita di veicoli.
Il meccanismo evasivo prevede essenzialmente la presenza di tre figure: la prima società/impresa esistente solo sulla carta senza alcuna struttura operativa/organizzativa ed “evasore totale” per l’assenza di qualsiasi dichiarazione dei redditi, il cui compito era solo quello, appunto, di emettere fatture (società cartiera); la seconda figura costituita da impresa apparentemente in regola con il fisco per la presenza degli adempimenti dichiarativi, chiamata in gergo “società filtro o buffer” il cui compito è quello essenzialmente di
L’attività ispettiva ha portato alla luce un ulteriore elemento di frode, caratterizzato dall’esistenza, per ogni singola auto commercializzata dalla società sottoposta a verifica, di una “doppia fatturazione su un doppio binario”. In particolare, è risultato che, per ogni fattura di vendita emessa dalla società verificata nei confronti dei propri clienti, è stata rilevata la presenza di un’ulteriore fattura, emessa da una società comunitaria sempre nei confronti del medesimo cliente ed avente ad oggetto i veicoli fittiziamente acquistati dalle società filtro.
Con tale meccanismo fraudolento, attuato mediante l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, del quale i clienti, sentiti presso la Tenenza di Guastalla, sono risultati del tutto “ignari”, la società sottoposta a controllo ha potuto abbattere sistematicamente il proprio carico fiscale, praticando sul mercato prezzi illecitamente concorrenziali rispetto agli operatori del settore.
L’attività fiscale si è conclusa con l’accertamento di un’evasione di IVA di oltre 1.100.000 euro,