'Se il ricorso non fosse stato viziato da un errore formale di fondo, avremmo potuto avere un pronunciamento del Tar che sarebbe entrato nel merito della questione e avrebbe contribuito a fare un passo in avanti rispetto al procedimento in corso. Così invece i tempi si allungheranno, con la probabile necessità di rinnovare il procedimento legale e giudiziario e conseguenti ulteriori costi a carico della comunità. Ciò detto, è opportuno sottolineare una volta per tutte che sono nettamente contrario all’ampliamento della discarica, pur riservata a rifiuti speciali non pericolosi, per i seguenti motivi:
a) la localizzazione non è idonea in quanto ad appena 2,7 chilometri dal centro di Finale, a 3,5 da Canaletto e 4,7 da Massa Finalese, a 2,5 dall'Oasi naturalistica delle Meleghine e a 2 dal Santuario degli Obici.
b) la dimensione di 9 ettari è troppo ampia con l'ampliamento della volumetria di 1.400.000 metri cubi di rifiuti urbani e speciali non pericolosi.
c) permangono i rischi di zona esondabile e alluvionabile ad elevata criticità idraulica e a rischio sismico
d) l'accessibilità e la viabilità non sono compatibili con il transito di mezzi pesanti - afferma Poletti -. Abbiamo chiesto invano in Consiglio Comunale, la scorsa primavera, che ARPAE e AUSL fossero chiamati a verificare una volta per tutte il rischio di potenziale inquinamento delle falde conseguenti l’attività di Feronia 0 e 1. Questo invito non è mai stato fatto, ma ora tale verifica dovrebbe essere prontamente eseguita al fine di sapere l’effettiva situazione. Chiediamo, per tale motivo, ad Hera e Feronia di mantenere sospesa ogni iniziativa di avvio dell'ampliamento, anche perché la discarica è tuttora sotto sequestro. Considerato, infine, che sarà di prossima riapertura il procedimento per il rinnovo del Piano regionale dei rifiuti, con la coalizione che mi sostiene proporremo alla Regione di stralciare definitivamente l’ampliamento dal nuovo Piano regionale'.



