Questa mattina è stato a colloquio per circa due ore in caserma col capitano dei carabinieri. Un colloquio riservato quello tra Roberto Benatti, il primo consigliere ad avere sollevato il caso 'culturopoli' a Carpi, e il capitano dell'Arma. E sull'annullamento della festa di Capodanno Benatti, senza svelare l'oggetto del dialogo di stamattina, commenta con parole chiare anche dopo le scuse del sindaco Alberto Bellelli il quale ha puntato il dito su responsabili al di fuori della sua amministrazione così come il capogruppo forzista Massimo Barbi.
E il concetto di Benatti è chiaro: non è possibile scaricare la responsabilità della figuraccia su Arpalice (marchio Renegade), una società individuale che fa capo a Davide Langianni e formata da ragazzi di 20 anni.
'Il Comune che blocca una festa di Capodanno, organizzata da mesi, il 28 dicembre è quantomeno strano - afferma Benatti -. Non parliamo di una ditta aggiudicataria di Canicattì, ma di una azienda che aveva già vinto un bando a maggio e aveva già avuto il patrocinio del Comune per eventi come il Color Dust, non è possibile scoprire solo oggi la mancanza di requisiti. Le verifiche di ammissibilità dovrebbero essere il presuposto di ogni gara. Ricordo che questa gara era stata aggiudicata prima dell'intervento dei carabinieri in Comune e revocata solo ora, a poche settimane dall'apertura della indagine'.
'La mia opinione è che è patetico vengano messi alla berlina ragazzi di 20 anni, coinvolti evidentemente in un gioco più grosso di loro. Ripeto, scaricare tutto su Arpalice, come sembra fare anche il collega Barbi nella sua interrogazione, è banalmente patetico. L'assessore alla cultura Simone Morelli si prenda le sue responsabilità e chiuda almeno con dignità il suo mandato dimettendosi' - chiude Benatti.



