In aggiunta, sono stati recuperati numerosi resti faunistici, che, grazie alle analisi degli archeozoologi, consentiranno di approfondire le abitudini alimentari dei Mirandolesi del Quattrocento e conoscere le tipologie di carni più consumate in quel periodo. Un’analisi comparata del vasellame e dei resti faunistici contribuirà a delineare un quadro preciso delle abitudini alimentari delle famiglie nobili del Rinascimento. Questi ritrovamenti si aggiungono a quelli dell’estate 2023, quando oltre a pavimentazioni in cotto, furono rinvenuti i resti di un grande granaio comunitario, situato sotto la loggia antistante il palazzo e sfuggito a un incendio. L’amministrazione comunale, grazie a un progetto di valorizzazione finanziato dal Comune di Mirandola e realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, è impegnata a raccogliere e documentare questi ritrovamenti in un volume scientifico che sarà pubblicato prossimamente.
'Questi scavi ci ricordano, ancora una volta, quanto il nostro passato, anche il più remoto, si conservi spesso a pochi centimetri sotto i nostri piedi – commenta il Sindaco Letizia Budri - È nostro dovere, nonostante le difficoltà connesse alla condizione dei cantieri, investigare e documentare queste tracce, per consegnarle agli storici e agli studiosi di oggi e di domani, consapevoli che c’è ancora tantissimo da scoprire della nostra storia locale'.
'Il lavoro di valorizzazione dei ritrovamenti archeologici sarà parte integrante della promozione del Municipio storico a cantiere ultimato – dichiara l’assessore Marina Marchi - Oltre alla pubblicazione scientifica che sintetizzerà i risultati, stiamo progettando anche un'esposizione che, una volta completato il restauro del Municipio, permetterà a tutti i cittadini e visitatori di entrare in contatto con questi importanti ritrovamenti.