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'Punto nascite Mirandola, qui lavoriamo senza pensare alla chiusura'

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Il primario Alessandro Ferrari sulla soglia (non raggiunta) dei 500 parti l'anno: 'E' struttura complessa, si è investito e le donne qui si sentono a casa'


'Punto nascite Mirandola, qui lavoriamo senza pensare alla chiusura'
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Il mancato raggiungimento della soglia minima dei parti l'anno (500), che principalmente, nel 2017, decretò la chiusura del punto nascita di Pavullo e la deroga all'apertura per altri tre anni del punto nascita di Mirandola, (in virtù del calo delle nascite dovuto agli effetti del sisma e di massicci investimenti sulla sicurezza), non potrà mai rendere il giusto rilievo alla qualità del servizio e del lavoro delle strutture sanitarie a livello territoriale. Quello è facile ed immediato percepire in un punto nascita come quello di Mirandola, che per dimensione e per tipologia di parto (vengono gestiti solo parti fisiologici, natutali per intenderci e senza complicazione), garantisce (usando le parole delle ostetriche che ieri abbiamo incontrato), la possibilità di coccolare le donne che scelgono di mettere alla luce lì i loro bambini, sia, sulla carta, destinato alla chiusura.

Sulla base di quella soglia numerica che se non raggiunta può costituire uno dei più importanti presupposti per la chiusura.
Ipotesi che il neo primario Alessandro Ferrari non vuole nemmeno prendere in considerazione. Lo incontriamo per una intervista, in ospedale, nel pieno del lavoro, in occasione della presentazione dei dati dei parti del 2020 e dei servizi offerti dalle strutture di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Carpi e Mirandola.
Una ipotesi, quella di una possibile mancata proroga (i tre anni sono scaduti con l'arrivo del 2021), che non viene contemplata dal neo primario, e non solo: 'Intanto non lo decido io. Qui amiamo il nostro lavoro e pensiamo a quello, lavorando al massimo con la forza che abbiamo. Lavoriamo orgogliosamente e con passione in questa struttura perché è una realtà bella in cui lavorare che è stata resa tale grazie ad investimenti che l'hanno resa completa, anche sotto il profilo della distribuzione degli spazi.

Da un lato qui vengono gestiti solo parti fisiologici, naturali, senza complicazioni, e il numero di donne che al massimo ci troviamo a gestire è una ventina. Numeri ben lontani e meno caotici di quelli di altri centri più grandi. Elementi che qui sono garanzia di tranquillità e benessere per tutte le donne'
Elementi premiati dai numeri: Sono 390 i parti nel 2020 (ai quali vanno aggiunti gli almeno dieci trasferiti da Mirandola a Carpi a causa della chiusura del reparto a fine anno), in crescita di 30 rispetto al 2019. Una crescita confermata anche dalla fiducia accordata dalle donne residenti nel Distretto di Mirandola, che rappresentano ben l’89% del totale delle partorienti nel Punto Nascita del Santa Maria Bianca. Insomma, per tantissime donne che hanno la prospettiva di un parto naturale, partorire a Mirandola è un obiettivo. Tante anche coloro che ne fanno richiesta dal basso mantovano.

Del resto, alla luce dei cambiamenti sociali, del sisma prima, del covid poi e di una tendenza comunque alla denatalità sarebbe difficile pensare ad un ritorno ad almeno ai 500 parti l'anno. 'Il calo negli anni c'è stato ovunque' - sottolinea Ferrari. 'A Carpi fino ad alcuni anni fa si registravano anche 1800 parti, oggi siamo alla metà. Il riferimento ai 500 di Mirandola erano riferiti al periodo pre-sisma. Oggi anche se tutte le partorienti di Mirandola venissero qui, a certi numeri non ci si arriverebbe più'

'Ma noi non pensiamo a questi parametri' - ribadisce Ferrari. 'Lavoriamo sempre al massimo come se non ci fossero numeri e ipotesi o possibilità di chiusura. L'Ausl si sta adoperando con gli stessi sforzi e con le stesse energie riservate ad una struttura dai grandi numeri e a pieno regime. Poi c'è un altro aspetto. Credo che la trasformazione in struttura complessa e il primariato in questo reparto, rappresentino un segnale importante. Non si tratta di scelte che si fanno dall'oggi al domani. L'apertura di una struttura complessa e la riqualificazione di una struttura di questo tipo, significa che l'azienda sa già che quella stessa struttura dovrà rimanere. E questo rappresenta un buon segnale per il futuro'

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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