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Degrado e criminalità: il fallimento storico delle giunte comunali di Modena

Degrado e criminalità: il fallimento storico delle giunte comunali di Modena

Un fallimento delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute ininterrottamente dal 1945 ad oggi che si sono dimostrate impotenti


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Di fronte alla escalation senza sosta della malavita a Modena e in Provincia, testimoniata dai dati ufficiali e dalle cronache giornalistiche che ogni giorno pubblicano una sorta di ‘bollettino’ di guerra su furti, rapine, aggressioni, risse, accoltellamenti, violenze, è la drammatica realtà di una situazione ormai sfuggita di mano agli amministratori comunali. Una situazione fuori controllo che vede il fallimento della tanto decantata di integrazione degli immigrati nella realtà modenese se è vero, come è stato detto, che quattro crimini su cinque avviene per mano di immigrati che non sono affatto integrati nella realtà modenese, ma che, anzi, sembrano volerne restarne fuori cercando magari di fare emergere le loro nazionalità e il loro credo religioso musulmano.
L’escalation di ogni tipo di violenza che si sta registrando in città di giorno e di notte non solo nelle zone off-limits come il Novi Sad, il XXII Aprile, la Sacca, la Crocetta, la stazione ferroviaria, quella degli autobus, i condominii Costellazioni, Rnord, in viale Crispi, nei giardini Ducali, dove la fanno da padrone sbandati, tossicodipendenti, spacciatori, immigrati senza fissa dimora, nullafacenti, dimostra nei fatti il fallimento delle amministrazioni comunali che si sono succedute dalla Liberazione ad oggi, sempre dirette da sindaci e da
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maggioranze prima del Pci, poi dei Ds e ora del Pd, che ha visto la politica del ‘buonismo e dell’accogliamoli tutti’, trasformarsi in un boomerang caratterizzato da immigrazione incontrollata, pressapochismo, superficialità e negazione della evidenza con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
“Modena sfigurata dal degrado”, è stato detto da più parti, abbandonata a se stessa, con problemi affrontati con sufficienza e a volte con fastidio da sindaco e assessori, che ha fatto emergere l’incapacità o la mancanza di volontà politica di porre mano con idee, iniziative e decisione concrete ad una situazione divenuta “emergenza sociale”. Un fallimento delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute ininterrottamente dal 1945 ad oggi che si sono dimostrate impotenti e che hanno fatto di Modena un ‘ostaggio’ al degrado e all’insicurezza in centro storico, nelle periferie, davanti alle scuole.
Mentre i modenesi per il loro passato, per la loro cultura e la loro fantasia creativa e capacità produttive, non lo meritano e chiedono e pretendono una città sicura, organizzata e tranquilla e non l’immobilismo amministrativo e la mancanza di idee e di programmi e progetti conseguenti e coerenti.
Lo slogan “Modena è una città attiva, sicura, progredita, accogliente ed inclusiva nella quale tutto
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va bene”, come andavano dicendo i sindaci del Pd in campagna elettorale, è uno slogan clamorosamente smentito dalla realtà e ora il Pd è chiamato a rispondere di questo fallimento del suo modo di governare e della sua manifesta incapacità di dare risposte concrete alla nuova realtà e ai nuovi problemi.
Cesare Pradella
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Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque anni addetto...   

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