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Non si sono fatte attendere le lamentele, le proteste, i distinguo di molti dirigenti di partito (ma anche di commentatori televisivi) di fronte alle scelte dei ministri da parte di Mario Draghi.
Una su tutte, la più estesa e trasversale perchè in effetti la più giusta, è stata quella per l'esiguo numero di donne ministro (otto su 25, Draghi compreso) nonostante i rituali periodici e retorici richiami alla necessità del rispetto delle pari opportunità e della necessità di dare maggiore spazio alla presenza delle donne nel governo. E siccome questo traguardo non è stato raggiunto nemmeno questa volta, ecco levarsi alte le proteste, principalmente nel Pd, per bocca di Orfini e di Valeria Fedeli, autorevoli dirigenti del partito, che hanno utilizzato il termine 'vergogna' per il loro partito che non ha indicato a Draghi nessuna donna tra i suoi 4 ministri (Franceschini, Orlando, Guerini e Bianchi, che viene collocato tra i tecnici ma che è notoriamente nell'area Pdi).
Ma anche il giornalista televisivo Damilano è stato molto severo al riguardo chiamando in causa direttamente il segretario Zingaretti.
Nota la situazione esplosiva in casa 5Stelle dopo la votazione sulla piattaforma Rousseau ed infatti qui la sollevazione è ampia coinvolgendo una cinquantina di parlamentari tra deputati e senatori che, contrari alla entrata del loro Movimento del governo Draghi, hanno già annunciato il voto contrario alla fiducia. La sommossa come noto è capeggiata da Di Battista, Lezzi, Cabras, Nesci ed altri.
Anche in Forza Italia le acque sono agitate, mosse da Vittorio Sgarbi che ha detto di non avere apprezzato la composizione del governo, annunciando pure lui voto contrario al momento della fiducia in Senato.
Cesare Pradella
Cesare Pradella
Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque.. Continua >>