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Con lo scorrere del tempo si sono trovate molte risposte scientificamente validate sull’uso di farmaci e vaccini per affrontare il Covid. I primi ad essere disponibili sul mercato sono stati i farmaci genomici ad Rna messaggero (Pfizer, Moderna, Johnson, Astrazeneca) che dato l’emergenza hanno ottenuto un permesso provvisorio all’uso sino alla fine della loro sperimentazione che avverrà nel dicembre 2023 per gli adulti e nel Luglio 2024 per i bambini.
Questi farmaci danno ordine alle cellule umane di produrre una proteina detta Spike identica a quella posizionata all’esterno dell’involucro del virus naturale Covid di Whuan. Questa intuizione ha fatto sì che i primi mesi di vaccinazione abbiano avuto successo con una netta diminuzione della mortalità. Purtroppo le varianti Delta e Omicron si caratterizzano proprio per la mutazione dello Spike mentre i farmaci tutt’ora in uso (Pfizer, Moderna, Johnson, Astrazeneca, Sputnik) continuano ad attaccare uno Spike che non è più presente nei nuovi virus, rendendo inefficaci anche inoculazioni ravvicinate.
Questo sta capitando in Europa occidentale, Stati Uniti ed Israele. Altre centinaia di milioni di persone nel mondo in altri continenti, sono state invece vaccinate con il coronavirus, vaccino cinese proteico tradizionale con virus attenuato. Questo virus attenuato fa sì che il sistema immunitario attacchi non solo lo Spike che muta continuamente ma tutte le componenti del virus e non perde mai la propria efficacia. Questo vaccino è stato approvato qualche mese dopo i farmaci ad rna ed è ancora non approvato in Europa occidentale, Stati Uniti ed Israele per motivi che prescindono dalla reale efficacia.
Presto anche in Europa verrà approvato il Valneva che ha la stessa struttura del vaccino cinese ed è privo come quello cinese di importanti effetti collaterali. Quello che contraddistingue tutti questi prodotti è l’evidenza che chi si vaccina continua ad infettare ed infettarsi quindi dovrebbe decadere automaticamente l’obbligo alla vaccinazione che partiva dal presupposto che vaccinarsi significasse immunizzarsi.
Ora buona parte del mondo anche grazie al Coronarovac è uscito dall’emergenza e la nuova variante Omicron che colpisce solo le prime vie aeree si è dimostrata non più pericolosa delle pregresse influenze.
Stupisce e sconforta che gli Ordini Professionali si accaniscano contro colleghi che desiderano confrontarsi con queste realtà alimentando addirittura campagne mediatiche per incrementare un solo tipo di vaccinazione ora inefficace. Gli stessi Ordini che permettono ai medici pubblici di non rispondere ai quesiti fondamentali per poter dare un consenso informato riguardanti la sperimentalità e l’immunizzazione.
Daniele Giovanardi - ex primario Ps di Modena
Redazione Pressa
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