Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
La relazione è tecnica ma i risvolti profondamente politici. Perché riguardano le conseguenze della trasformazione della governance di Aimag se passasse la proposta avanzata al CDA da parte di Hera, socio privato oggi al 25%, di essere espressione del Direttore Generale. Una ipotesi che per il Prof. Carlo Baccarani, docente di Economia e gestione all'Università di Verona, porterebbe a quella che tecnicamente viene chiamata 'Asimmetria Conoscitiva e informativa'. Concetto tecnico ma che il professore stesso, invitato dal neo 'Comitato Aimag per il territorio' a relazionare sull'assetto attuale e potenzialmente futuro di Aimag (con un ruolo di Hera sempre più preponderante attraverso la nomina di un proprio 'uomo' alla direzione), riesce a spiegare a tutti.
In sostanza la proposta Hera pur garantendo la maggioranza pubblica del CDA (con tre soci pubblici e due privati), porterebbe comunque un tale carico di potere, anche in termini informativi e conoscitivi, sul direttore, capace di incidere sui processi decisionali del CDA.
Di fatto la parte pubblica rimarrebbe nella forma ma nella sostanza ci si sposterebbe su un piano di gestione capitalistico finanziario e decentrato rispetto al territorio, su cui di fatto si muove Hera, società di capitale quotata in borsa.
Lontano da quello più territoriale e, appunto, sostanzialmente pubblico, in cui Aimag nasce e trae la sua forza. Garantendo un rapporto diretto con le comunità locali, uno standard alto dei servizi ambientali (superiore nei dati a quello garantito da Hera per esempio sul terreno della raccolta differenziata dove le distanze ed i risultati sono anissali), e soprattutto generando e traendo valore sul e dal territorio in cui opera, generando valore da circa 100 milioni per l'indotto ed in termini occupazionali. I circa 600 dipendenti di Aimag oggi provengono principalmente dal territorio, così come i lavoratori che operano in aziende del territorio che collaborano con Aimag.
Un vero e proprio valore aggiunto - specifica il prof. Baccarani - che sottolinea come Aimag rimane una società fortemente legata al territorio pur essendo cresciuta a livelli importanti che la portano oggi tra le prime 20 società monitorate a livello nazionale.
Tra i punti delle potenziali criticità riguardanti la proposta Hera per quello che si trasformerebbe in un controllo di fatto su Aimag, c'è anche 'la fretta'. 'Non si spiega - sottolinea Baccarani - la fretta con cui si vorrebbe portare a termine un processo così complesso'. Ma non solo. Tra le anomalie c'è anche l'assoluta assenza, nella proposta, di un piano industriale. 'In questa proposta non si parla di servizi, non si parla di utenza, non si parla di territorio'. Limiti e rilievi tecnici dal forte impatto politico. Chiediamo al professore quale, a bocce ferme, potrebbe essere l'ipotesi che potrebbe garantire il mantenimento dello stato attuale. Ovvero controllo pubblico sulla base di quanto era definito dall'attuale (scaduto il 30 aprile ma prorogato al 30 giugno), patto di sindacato.
'Esiste il regime della proroga, che in questo caso sarebbe da analizzare e valutare nel merito'. Che è un po quello che la maggioranza dei comuni della bassa e aderenti al patto di sindacato (che per dimensione non rappresentano la maggioranza nella governance della società) auspicherebbe. Ovvero una proproga non di due mesi, come deliberato le scorse settimane, ma di almeno un anno, così da arrivare quantomeno oltre le prossime elezioni amministrative del 2024. Al fine di fare decidere ai nuovi sindaci e alle nuove amministrazioni pubbliche il futuro di una azienda a identità e controllo pubblico. E che dall'identità e dal controllo pubblico, a tutti i livelli di governance tra oggi la sua forza.
Gi.Ga.