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'Ce l'ho con Voi! Voi, amici, compagni, colleghi di viaggio con cui ho condiviso in maniera attiva la ricerca della realtà, della verità, della legalità, della giustizia e dell'informazione mancante. Ci siamo trovati e ritrovati nelle piazze, sui social, in privato, con tanti è nata una conoscenza, una amicizia.
Quindi ce l'ho con Voi, perchè arrivati finalmente al dunque, dopo due anni di decisioni e imposizioni subite, agli antipodi costituzionali, pensavo che il fronte del legale e lecito dissenso formatosi fosse compatto, granitico, univoco, ineluttabile'.
Così Enrico Orlandi, il poliziotto modenese con 31 anni di servizio che ha detto no al Green pass e per questo ha rinunciato per mesi a lavorare (qui l'articolo), lancia un profondo atto d'accusa nei confronti dei vari leader dei movimenti no green pass che stanno raccogliendo le firme in questi giorni.
Una frammentazione in almeno 4 correnti (forse 6) davanti alla quale molti sono rimasti delusi. Oggi Orlandi è segretario provinciale del sindacato Adp (autonomi di polizia).
'Invece questo fronte si è sparpagliato, come si sparpagliano i giochi di un bambino sul pavimento dopo che li ha estratti dalla cesta per usarli, gli piacciono tutti, ma non può utilizzarli tutti insieme, ne dovrà necessariamente scegliere qualcuno e dedicarcisi in maniera univoca. Questo è accaduto, mi piacciono moltissimi di Voi, ma non posso dedicarmi come elettore a tutti, perchè non vi ritroverò, come vorrei e come vorrebbero molti, moltissimi, tutti insieme nella stessa cesta - continua Orlandi -. Per cui ce l'ho con Voi perchè costringerete chi, come me, stima, segue, rispetta, conosce tanti di Voi, a dover prendere una decisione che mai vorrebbe prendere. Scegliere solo qualcuno di Voi e non tutti nella vostra interezza, integrità, onestà, correttezza, cultura, impegno, sacrificio.
Questo comporterà inevitabilmente la scissione di quella forza che si era creata e che poteva essere dirompente. Non credo che il popolo, di cui anche Voi fate parte, si meritasse un 'epilogo' di questo genere. L'unione fa la forza è questo dovrebbe, anzi deve, essere l'unico imperativo da perseguire, in modo che gli sforzi, le rinunce ed i sacrifici di questi due anni non risultino vani. Io ci credo ancora in tutti Voi, per cui il mio appello è di riunire tutti quei giochi in una unica cesta, ritrovarla integra e compatta il 25 di settembre e giocarcela tutti insieme. Diversamente Voi sarete tanti bei giochi sparsi su di un pavimento, belli, bellissimi, ma di nessuna utilità e quindi incapaci di dare gioia e felicità'.
Redazione Pressa
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