Svolta importante (in negativo) per Forza Italia a Carpi in attesa del ballottaggio. Massimo Barbi, in caso di sconfitta del centrodestra, resterebbe fuori dal Consiglio comunale e i berlusconiani resterebbero senza rappresentanti. A darne notizia, numeri alla mano, è lo storico rappresentante del centrodestra carpigiano Roberto Benatti, oggi attento commentatore della realtà politica locale.
Nei conteggi fatti finora, per la ripartizione dei seggi fra maggioranza e opposizione, abbiamo visto assegnare 14 seggi alla maggioranza e 10 all’opposizione. Il calcolo è stato fatto tenendo conto dell’art. 73, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che prevede di assegnare il 60% dei 24 seggi complessivi alla coalizione vincente al ballottaggio.
Il 60% di 24 è 14.4, numero non intero, normalmente arrotondato a 14. Però arrotondare per difetto un limite minimo avrebbe come conseguenza far scendere i consiglieri sotto il limite minimo. Per questo ci sono stati, in passato, diversi ricorsi e ci sono molteplici e concordanti interpretazioni giurisprudenziali secondo le quali il calcolo del premio di maggioranza va sempre fatto arrotondando per eccesso gli eventuali decimali. Lo stesso Comune di Modena ripartisce gli eletti assegnando 20 seggi su 32 alla maggioranza, arrotondando quindi il 60% di 32, 19.2, all’unità superione.
Quindi la ripartizione è 15/9 e non 14/10, come erroneamente ipotizzato.
Per effetto di questo ricalcolo, la coalizione Lega / FI, che avrebbe avuto l’ultimo degli eletti, perde un consigliere, scendendo da 6 a 5. E nell’ambito della coalizione è FI che perde il seggio. Infatti dai 5 consiglieri va innanzitutto sottratto il candidato sindaco non eletto. Poi i restanti 4 vengono suddivisi con il metodo D’Hondt. E avendo la Lega preso più del quadruplo dei voti di Forza Italia, le spettano tutti i seggi rimanenti.
Il fatto che il candidato sindaco sia della Lega non rileva nel conteggio e nella ripartizione. Forza Italia riconquisterebbe però il seggio laddove il candidato sindaco si dimettesse. O vincendo le elezioni al ballottaggio, ovviamente.
Roberto Benatti


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