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'Per effetto dei ripetuti blocchi, totali o parziali, della «perequazione» ovvero della rivalutazione automatica delle pensioni, reiterati dal 1996 da tutti i governi di centrosinistra, chi ha una pensione superiore a circa 1.200 euro netti mensili ha perso il proprio potere di acquisto, e dunque è diventato più povero. Con sentenza n. 70/2015 la Corte Costituzionale aveva bocciato il blocco della perequazione previsto dalla Legge Fornero. Il Governo avrebbe dovuto restituire a oltre 5 milioni di pensionati 17 Miliardi di Euro. Il Governo Renzi, con il decreto n. 65/2015 ne ha restituiti solo 2. Mancavano quindi all’appello 15 miliardi. Siccome gli effetti dei blocchi sono permanenti, a fine 2018 l’impoverimento complessivo dei pensionati è salito sale a circa 27 miliardi'.
E' questo in estrema sintesi quanto emerso dal convegno di ieri 'Giù le mani dalla pensioni' che si è tenuto a Sassuolo organizzato dai seniores di Forza Italia e che ha visto gli interventi del senatore Enrico Pianetta, del professor Giuseppe Pellacani e del capogruppo in Emilia Romagna di Forza Italia Andrea Galli capolista in Provincia di Modena alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020.
'Qualche esempio degli effetti della perequazione:
- pensione di 1.500 € mensili netti: persi 12.000 €, e d’ora in avanti - 113 al mese
- pensione di 2.100 € mensili netti: persi 30.000 €, e d’ora in avanti - 158 al mese
- pensione di 2.800 € mensili netti: persi 48.000 €, e d’ora in avanti - 202 al mese'.
'Cosa propone Forza Italia? - afferma Andrea Galli - Ridare giustizia ai pensionati restituendo almeno una parte del “maltolto”, mediante il riconoscimento di una somma una tantum, esclusa dall’imponibile fiscale, in cinque rate annuali di identico importo, da corrispondersi entro il mese di dicembre di ogni anno a decorre dell’anno 2020. Non solo: ricalcolare gli assegni pensionistici futuri nel rispetto dei principi affermati dalla Corte costituzionale con applicazione della rivalutazione che sarebbe spettata'.