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Covid, addio all'app Immuni: l'Italia taglia col passato

Lanciata nel giugno del 2020 per allertare le persone entrate in contatto stretto con altre risultate positive al coronavirus pandemico

Da domani, ultimo giorno dell'anno, l'Italia dice addio all'App Immuni. Dal 31 dicembre sarà infatti dismessa la Piattaforma unica nazionale per la gestione del Sistema di allerta Covid-19 e la relativa applicazione, lanciata nel giugno del 2020 per allertare le persone entrate in contatto stretto con altre risultate positive al coronavirus pandemico. Lo comunica il ministero della Salute, precisando che dalla stessa data 'verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato' dal dicastero 'ai sensi dell'articolo 6 del decreto legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito con modificazioni dalla legge 25 giugno 2020, n. 70'.
La App Immuni, dunque, non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei). E sugli smartphone dei cittadini che l'hanno installata - precisa il ministero - non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti dell'applicazione per le finalità del contact tracing digitale.
L'App Immuni, infine, non sarà più utilizzabile per acquisire le certificazioni verdi Covid-19 (i cosiddetti Green pass), ma solo per conservare quelle già acquisite. Sarà possibile recuperarle con gli altri strumenti online disponibili: App Io o il Fascicolo sanitario elettronico.
La App Immuni, dunque, non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei). E sugli smartphone dei cittadini che l'hanno installata - precisa il ministero - non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti dell'applicazione per le finalità del contact tracing digitale.
L'App Immuni, infine, non sarà più utilizzabile per acquisire le certificazioni verdi Covid-19 (i cosiddetti Green pass), ma solo per conservare quelle già acquisite. Sarà possibile recuperarle con gli altri strumenti online disponibili: App Io o il Fascicolo sanitario elettronico.

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Redazione La Pressa
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