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Dividere la possibile 'quarta gamba' del centrodestra il più possibile per non dovere fare i conti con un partito che superi il 3% (e quindi dover concedere troppe poltrone in nome del solito divide et impera), ma allo stesso tempo premiare quei piccoli movimenti che, realisticamente, possono superare la soglia dell'1% (soglia fissata dalla stessa legge elettorale per non considerare il voto disperso).
E' questa la strategia che i tre partiti del centrodestra (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia) stanno applicando in vista del voto alle prossime politiche. A dare la carte, ancora una volta, è Silvio Berlusconi che sta preparando le liste del suo partito a Roma con un'attenzione rivolta anche ai 'cespugli' che ruotano intorno a quello che un tempo fu il Pdl.
La questione, apparentemente di scarsa rilevanza a livello macro-politico, è tutt'altro che di poco conto se declinata a livello locale. Come detto, a Modena vi sono autorevoli rappresentanti di questi piccoli movimenti: il Mir di Gianpiero Samorì, Idea di Carlo Giovanardi e Energie per l'Italia di Giuseppe Pellacani. L'avvocato modenese è molto vicino al neo assessore siciliano Vittorio Sgarbi (proprio stasera a Modena per una cena organizzata da Forza Italia) e per lui si ipotizza un posto blindato per il Parlamento, complicata invece la strada di Pellacani mentre Giovanardi per la prima volta dopo 25 anni vede non certa la sua riconferma a Roma.
Ma, al di là del destino dei singoli leader dei piccoli movimenti, a fare la differenza politica sarà la loro capacità di portare in Parlamento alcuni luogotenenti fidati (Idea e Energie per l'Italia a Modena sono di fatto rappresentante solo da Giovanardi e Pellacani, mentre il Mir ha nelle sue fila il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli, il carpigiano Giorgio Cavazzoli, il sassolese Ugo Liberi e altri).
Allora, per le seconde linee, tutto dipende dalla famosa soglia dell'1%. Ma, poichè i nomi per i collegi saranno bloccati, come è possibile sapere prima del voto chi supererà o meno la soglia? Pare che Berlusconi voglia affidarsi ai suoi migliori sondaggisti. Una strategia che il Cavaliere conosce bene e che ha spesso portato a previsioni azzeccate.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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