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Domani sera a Modena arriva Vittorio Sgarbi per la tradizionale cena di Natale organizzata dal gruppo consigliare di Forza Italia. Una visita, quella del neo assessore in Sicilia, che apre di fatto le danze, anche in casa centrodestra modenese, in vista delle prossime elezioni politiche.
La corsa è serrata nel Pd (dove le poltrone da spartirsi a livello modenese saranno certamente molte di più) ma anche Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia stanno preparando le rispettive liste, senza dimenticare la famosa 'quarta gamba' della coalizione.
LA LEGGE ELETTORALE
In estrema sintesi il meccanismo della nuova legge elettorale per il nostro territorio prevede tre collegi per la Camera (Bassa, Modena centro e Montagna più Castelfranco) in cui viene eletto in ciascuno un solo rappresentante della coalizione, e un collegio solo per il Senato in cui viene eletto sempre solo un rappresentate della coalizione, che coincide grosso modo con la provincia di Modena. Inoltre per la quota proporzionale sono previste liste per i singoli partiti (alla Camera Modena è abbinata a Ferrara e al Senato Modena è abbinata a Reggio, Parma e Piacenza). Decisiva la regola del rispetto di almeno il 40% di quote rosa.
I NUMERI
Date queste regole, stando ai risultati delle ultime elezioni nel modenese, è logico immaginare per il centrodestra, che a livello regionale Forza Italia possa ottenere 4-5 deputati (tra seggi e collegi) e 2 senatori, stessi numeri per la Lega Nord, mentre Fratelli d'Italia punta verosimilmente a un deputato e a un senatore. Sempre a livello regionale. Con l'incognita 'quarta gamba', rappresentata al momento da Idea di Giovanardi, Energie per l'Italia di Pellacani e il Mir di Samorì. Bene, quanti di questi posti andranno a Modena (dove il Pd dovrebbe comunque eleggere, secondo ottimistiche previsioni, 4 deputati e due senatori)? La previsione è piuttosto complessa, ma la corsa è iniziata.
I NOMI
A livello regionale certi di una conferma in Parlamento nelle liste di Forza Italia dovrebbero essere Massimo Palmizio (segretario regionale del partito) e Anna Maria Bernini mentre una new entry dovrebbe essere il consigliere regionale bolognese Galeazzo Bignami. Da Modena punteranno certamente a Roma Enrico Aimi (storico consigliere regionale che dovesse 'volare' in Parlamento lascerebbe il posto ad Andrea Galli) e Valentina Mazzacurati. Altri nomi in lista potrebbero essere quelli di Piergiulio Giacobazzi e di Adolfo Morandi.
Per la Lega Nord (con Lucia Borgonzoni e Gianluca Vinci certi a livello regionale) ci sperano da Modena Mario Enrico Rossi Barattini ed Elisabetta Aldrovandi che ha lasciato recentemente Fratelli d'Italia. In lista non è esclusa la presenza dello stesso segretario cittadino Filippo Panini.
Infine Fratelli d'Italia con Michele Barcaiuolo che, dovesse scattare il seggio, potrebbe essere il predestinato ad un posto in Parlamento per i meloniani.
LA QUARTA GAMBA
In questo contesto resta da sciogliere il nodo degli alleati minori. Come detto il movimento di Parisi a Modena ha arruolato Giuseppe Pellacani, Idea è nelle mani di Carlo Giovanardi, mentre l'associazione Mir di Gianpiero Samorì ha già annunciato che presenterà proprie liste.
Per tutti, considerate la difficoltà di scavallare il 3%, la speranza è di vedere inseriti propri nomi in collegi blindati in Italia, in rappresentanza dell'intera coalizione. Logico supporre che i big, Giovanardi e Samorì, possano contare su collegi sicuri fuori Regione, mentre a livello modenese dovranno giocarsela i luogotenenti. L'unico collegio davvero contendibile tra i tre di Modena è quello della montagna dove (non dovesse provarci Giovanardi) potrebbe correre un uomo di Samorì (i profili sono quelli di Giorgio Cavazzoli, Andrea Galli che resta al momento in Forza Italia, Ugo Liberi e Fabrizio Locatelli). Per il collegio centro sarà interessante poi registrare chi arriverà secondo dietro al Pd (anche in chiave elezioni amministrative), mentre per la Bassa la corsa per il centrodestra sarà di pura rappresentanza. Troppo forte il Pd in quell'area.
Giuseppe Leonelli