Oltre 180.000 persone hanno attraversato il centro della capitale in difesa dei diritti della comunità LGBTQIA+.
In testa alla folta delegazione italiana c’era Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, che ha preso parte al corteo al fianco di attivisti, eurodeputati e membri di Arcigay. La leader del PD ha voluto lanciare un messaggio: “Siamo qui per difendere la libertà e la democrazia. Perché quando si colpiscono i diritti di qualcuno, si colpiscono i diritti di tutte e tutti noi”.
Con indosso una maglietta arcobaleno e la bandiera europea sulle spalle, Schlein ha partecipato al corteo intonando bella ciao insieme alla delegazione Arcigay. “Non si può vietare l’amore per legge. Non si può cancellare la nostra differenza per legge. No pasaran!”, ha aggiunto.
Il corteo si è svolto in modo pacifico ma sotto stretta sorveglianza. La polizia ha installato telecamere e sistemi di riconoscimento facciale lungo il percorso, senza però intervenire per fermare l’iniziativa. La partecipazione popolare ha trasformato il Pride in una mobilitazione civile senza precedenti nella recente storia ungherese.
Il governo di Orbán, attraverso una controversa legge che vieta eventi pubblici legati all’identità di genere e all’omosessualità, aveva tentato di impedire la manifestazione.
La presenza di Elly Schlein ha rappresentato anche una risposta politica chiara da parte dell’Italia e di una parte dell’Europa progressista. “L’Unione Europea non può restare in silenzio di fronte alla deriva autoritaria in corso in Ungheria. Difendere i diritti significa difendere l’Europa stessa”, ha affermato la segretaria del PD davanti ai microfoni internazionali.