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'La politica culturale deve essere politica economica, in Emilia Romagna si può'. Uno slogan elettorale d'effetto, tanto più se ad utilizzarlo è chi vive di cultura e, nel caso specifico, anche di incarichi in fondazioni dove i vertici sono di nomina politica. E, nel caso specifico, della Fondazione cassa di risparmio di Modena, dove la nomina dei vertici è politica, ovvero fiduciaria da parte del sindaco di Modena, espressione del Partito Democratico. Lo stesso partito di Stefano Bonaccini, candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna.
Politica ed economia, compresa quella alla base di ogni campagna elettorale. Che nel caso specifico delle regionali, vede a Modena candidato nella lista di Bonaccini presidente, di Mauro Felicori, 67 enne, bolognese, già direttore della reggia di Caserta.
Per trenta anni dirigente al Comune di Bologna, la scorsa estate è scelto dalla fondazione Cassa di risparmio per occuparsi, come dirigente, del progetto Ago, ovvero della parte culturale di ciò che rimane del più ampio progetto complessivo di riqualificazione strutturale e funzionale dell'edificio dell'ex ospedale S.Agostino Estense in centro, a Modena. Fermo. Il progetto. Lui, invece, pare essere tutt'altro che fermo. E dopo avere lavorato con successo per aumentare i visitatori alla reggia di Caserta, ora sta lavorando per aumentare i voti a favore di Stefano Bonaccini.
Mauro Felicori in queste settimane oltre ad Ago sta pensando tanto al sostegno a Bonaccini e, come candidato capolista della lista del Presidente a Bologna, direttamente impegnato, pensa alla sua campagna elettorale che vorrebbe condurre attraverso donazioni volontarie. Da qui, in parallelo alla campagna di raccolta fondi del candidato presidente Bonaccini, anche Felicori si lancia alla caccia di soldi. Utilizzando proprio questo termine, soldi. Ed utilizzando il suo profilo Facebook ad alta visibilità con 23.000 follower per raccoglierli. Con un messaggio chiaro 'Ho bisogno di soldi per stampare un pieghevole e pagare qualche servizio, e ne ho bisogno subito'.
Certo, tutto legittimo, anzi con l'aggiunta c'è della trasparenza, non da dare per scontata. Perché la questione è, in casi come questi, sempre da considerare di opportunità, politica, oltre che economica, appunto. Ma il 'sistema Modena' ci ha abituato a situazioni di questo tipo. Anzi, a Modena va così. Del resto, come dire di no alla chiamata di Bonaccini. E' Felicori che a poche ore dopo l'ufficializzazione della sua candidatura disse: 'Bonaccini è il presidente che ha triplicato le spese per la cultura, ha detto che vorrebbe avvalersi del mio contributo e io ho accettato'. Non fa una piega
Forse anche per questo, a differenza del post di Bonaccini, quello di Felicori ha avuto fino ad ora meno riscontri. Le risposte sono soprattutto ironiche. C'è chi offre 5 euro e chi tre centesimi. E lui ringrazia, comunque. Un signore, per cultura...e politica, fatta anche sui social.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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