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Le legge ci darà ragione. Ne sono convinti gli esponenti Italexit, movimento fondato da Gianluigi Paragone che con una propria lista in appoggio del candidato sindaco Stefano Sermenghi, prova ad entrare in Consiglio Comunale.
Tanti i candidati Italexit, insieme ad avvocati ed imprenditori e alla coordinatrice regionale del movimento fondato da Gianluigi Paragone in piazza sabato pomeriggio a Bologna per la manifestazione programmata contro il Green Pass. Gli esponenti Italexit Emilia-Romagna si sono alternati in diversi interventi, sia di critica che di proposta operativa, nei confronti dei lavoratori che dal 15 ottobre saranno colpiti, se non muniti di Green Pass, da provvedimento di sospensione senza stipendio.
“Consiglio a tutti i lavoratori sia del settore pubblico che privato di farvi contestare immediatamente in forma scritta l’assenza ingiustificata e nel caso in cui non vi venga contestata inviate una Pec in cui comunicate che il giorno dopo non accederete al luogo di lavoro perché non muniti di green pass” - afferma Tiziana Trevisan, del foro di Bologna.
“Il Green Pass è l’ennesima vessazione nei confronti dei lavoratori e delle aziende, uno strumento che giudichiamo illegittimo perché contrasta in modo basilare con la gerarchia delle fonti e con i principio sovraordinati del diritto” - afferma Daniele Mattei, consulente del lavoro candidato Italexit a Bologna. “Ciò che è grave è che viene colpito il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione, e ciò viene fatto attraverso una norma non chiara, scritta male, che scarica costi e responsabilità sui lavoratori e sugli imprenditori, anche rispetto ai controlli”
“Il Green Pass fa più paura della malattia” - afferma il capolista Italexit Paolo Musiani. “Cosa c‘è di più antidemocratico, ingiusto e paragonabile ad una dittatura, che togliere il lavoro ad un dipendente solo perché non ha il Green Pass? Che cosa c’è di più antidemocratico che imporre in modo surrettizio e con il ricatto dallo Stato un trattamento sanitario senza garanzie?”
Oltre alla contestazione immediata dei provevdimenti e alla protesta, il coordinatore regionale Italexit Emilia-Romagna sottolinea altri due elementi fondanti dell’azione contro il Green pass: da un lato la sentenza del 1996 della Corte Costituzionale secondo la quale “nessuno può essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli altri fossero pure tutti gli altri” e dall’altro la diffida nei confronti delle pubbliche amministrazioni che hanno il dovere di disapplicare le norme che sono in contrasto con la normativa europea e quella che in Italia introduce il Green Pass lo è' - afferma Mia Gandini, Coordinatrice regionale Italexit
'Una normativa ed uno strumento nati per fare circolare più liberamente persone e merci a livello europeo, sta portando in Italia, all’effetto contrario, calpestando i diritti costituzionalmente garantiti delle persone. Italexit è in piazza e continuerà ad esserlo per mandare un segnale e per dire forte che non possiamo piegarci ed abituarci a questo”
In foto, alcuni rappresentanti Italexit Emilia-Romagna in piazza insieme al Coordinatore regionale Mia Gandini
Da sinistra, Daniele Mattei (candidato), Maurizio Bartolini, Mia Gandini e Tiziana Trevisan
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>