Fatto sta che l'errore (e se errore è stato o di progettazione o di esecuzione saranno gli organismi tecnici a stabilirlo insieme alla responsabilità dello stesso), avrebbe creato, oltre a grandi disagi e rischi, anche molto imbarazzo sul fronte istituzionale e non solo. Trattandosi di progetti, lavori e direzione dei lavori frutto di una donazione. Da Politecnica Modena all'azienda sanitaria.
Dovere chiudere, a pochi giorni dall'apertura e dalla inaugurazione, (peraltro avvenuta in ritardo sui tempi previsti), un nuovo comparto (Hub) di terapia intensiva giudicato modello d'avanguardia, realizzato in moduli prefabbricati, supportati da tecnologia di ultima generazione per garantire la massima sicurezza e protezione a pazienti gravi, oltre che alle straordinarie strumentazioni tecniche capaci di tenerli in vita all'interno, per una pioggia misto grandine, è un fatto difficile da digerire e da fare digerire. Sia sul piano tecnico che amministrativo che politico. Pur al netto di una precipitazione anomala ed eccezionale. Che se con tale intensità, fosse comunque capitata in estate, non sarebbe poi nemmeno stata tale.
Una questione delicata, insomma, tanto più se consideriamo che la nuova struttura aperta, e chiusa subito perché ci pioveva dentro, è frutto, come detto, di un progetto regalato all'azienda ospedaliera (stazione appaltante), dalla famosa e rinomata società di progettazione modenese Politecnica, una della maggiori a livello italiano specializzata in progettazione integrata. Un progetto corposo, quello elaborato e donato da Politecnica insieme alla direzione lavori. Un elemento chiave, questo ultimo, che Politecnica ha inteso offrire nel pacchetto dell'importante donazione dell'intero progetto a garanzia evidente non solo della qualità del progetto sulla carta ma anche della qualità nell'esecuzione dei lavori. In cui, in questo caso, qualcosa è andato storto. Con conseguenze importanti.

A definirlo, tra l'altro, decine di pagine e tavole del progetto da realizzare a tempo di record, (anche se in ritardo rispetto alla previsioni di luglio), dedicate proprio alle attività e alle funzioni in capo alla direzione lavori sul fronte sia del controllo della correttezza nelle operazioni di consegna in cantiere, sia in quelle di montaggio delle strutture e dei singoli componenti. Compresi, ovviamente, quelli della copertura e, specificamente, dei pluviali (che le specifiche del progetto indicano in acciaio zincato con diametro 110 mm), ed il cui temporaneo malfunzionamento sarebbe stato identificato dall'Azienda Ospedaliera Universitaria, (con nota stampa della sera del 25 dicembre), come la causa delle infiltrazioni nel soffitto e nel controsoffitto della struttura subito evacuata. Insomma, un problema definito come temporaneo, dovuto all'eccezionalità di una grandinata ma che, visto il passare dei giorni senza aggiornamenti e notizie, con l'Hub ad oggi ancora chiuso, sembra presupporre qualcosa in più. Rispetto all'eventuale portata dei danno alla struttura e alle sofisticate strumentazioni all'interno.
A quattro giorni dall'incidente, se il problema fosse davvero temporaneo, ovvero dovuto alla eccezionalità altrettanto limitata nel tempo dell'evento, forse qualcosa in più (anche solo di aggiornamento sullo stato di ciò che si sta facendo per ripristinare il servizio), ce lo si poteva aspettare. Invece a 4 giorni dall'evento e dal trasferimento in emergenza, nella notte, dei 22 pazienti gravi ricoverati, nulla si sa, almeno ufficialmente. Né sui danni ne sui tempi di ripristino. Ancora prima dell'accertamento di eventuali responsabilità. Di cui Politecnica, proprio come titolare della direzione dei lavori, potrebbe essere chiamata a rispondere dagli organismi tecnici che in questi giorni sono al lavoro per accertare cosa, in quella sera di Natale, è successo, e per garantire (o fare garantire) soprattutto che non accada ancora. Proprio perché, è priorità e appello condiviso, che quella struttura debba necessariamente riaprire al più presto.
Gi.Ga.
Nella foto, l'interno del nuovo Hub di terapia intensiva del Policlinico, inaugurato il 9 dicembre e chiuso il 25 dicembre





 (1).jpg)