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'Alternativa si vede costretta a sciogliere l'accordo elettorale con Italexit e Gianluigi Paragone. Il pochissimo tempo a disposizione ci aveva portati a raggiungere un accordo politico di massima, che però necessitava ovviamente di essere completato con dettagli tutt'altro che secondari. Mentre c'era consenso su una serie di autorevoli candidati da inserire nelle liste, è parallelamente emersa la presenza di candidati voluti da Italexit e strutturati in gruppi di ispirazione neofascista, che sarebbero stati verosimilmente favoriti dal Rosatellum e dal suo perverso meccanismo dei listini bloccati. Abbiamo quindi posto come condizione irrinunciabile la rimozione di tali profili dalle liste elettorali, trovando però totale indisponibilità nell'altra parte. Per questo, anche a costo di rimanere fuori dalla competizione elettorale e quindi dal prossimo Parlamento, abbiamo deciso di ritirare l'utilizzo del simbolo di Alternativa e ovviamente anche le nostre candidature'.
A parlare è il leader del gruppo Alternativa Francesco Forciniti.
Parole che segnano una profonda spaccatura nel gruppo di Italexit di Paragone. E una ulteriore frammentazione nel fronte anti-green pass.
'Ci siamo opposti al governo Draghi per un anno e mezzo con dignità e coraggio, non ci è mai piaciuto percorrere vie 'facili' pur di avere la vita più semplice, e allo stesso modo non siamo in questo momento disponibili a partecipare alle elezioni 'a ogni costo', anche a quello di dover affiancare persone con una visione filosofica, ideale e ideologica che non è minimamente sovrapponibile alla nostra. Avevamo concordato con Italexit una formula politica incentrata su pacifismo, diritti sociali, ripudio della logica neo-liberista, difesa delle libertà costituzionali, in ogni caso non ispirata ad alcuna 'ideologia' del passato. Purtroppo oggi prendiamo atto che tale impostazione è stata totalmente stravolta - chiude Forciniti -. Siamo stati costretti a muoverci molto velocemente in un contesto creato ad arte per rendere la vita impossibile alle forze di opposizione, costrette ad elaborare strategie in pochissimi giorni e a raccogliere decine di migliaia di firme in pieno agosto, laddove invece i partiti di sistema si sono auto-esonerati e stanno ancora oggi a giocare intessendo alleanze e stringendo accordi. Non vuole essere una giustificazione, perché quando si sbaglia è giusto riconoscerlo e assumersi le proprie responsabilità anziché andare avanti, ma certamente questo meccanismo truffaldino della raccolta firme balneare ha propiziato i nostri errori'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>