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Mirandola, il grido dei lavoratori in corteo: 'La Bellco è casa nostra, non abbandonateci'

Mirandola, il grido dei lavoratori in corteo: 'La Bellco è casa nostra, non abbandonateci'

Dopo tre giorni di sciopero e presidio permanente, partecipato corteo in centro città. La denuncia dei sindacati: 'In un distretto a rete come questo si rischia l'effetto domino'. Presenti il sindaco di Mirandola e numerosi sindaci della Bassa. Appello e impegno unanime di politici e istituzioni per difendere produzione e lavori ai tavoli regionale e ministeriale delle prossime settimane


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Gridano 'la Bellco è casa nostra' i lavoratori da tre giorni in sciopero con presidio permanente dopo la comunicazione da parte dell'azienda del prossimo stop alla produzione di due linee dello stabilimento ex Bellco ora Mozarc Biomedical, di via Camurana, a Mirandola, in cui lavorano circa 350 persone, tra la maggior parte dei contratti a tempo indeterminato e interinali. E hanno voluto metterci ancora una volta faccia e firma. Decine quelle riportate simbolicamente nero su bianco su un grande lenzuolo visibile al centro del corteo. Quello sindacale, organizzato questa mattina in centro, a Mirandola. Appuntamento al piazzale dell'ex stazione delle autocorriere. Protagonisti soprattutto loro, i lavoratori. Almeno un centinaio quelli presenti, con il sostegno istituzionale dei sindaci. Di Mirandola, di San Felice, di Medolla e di Poggio Rusco. In fascia tricolore partecipano al corteo che percorre via Circonvallazione per poi concludersi in piazza Costituente dove è stato allestito un palco per gli interventi dei sindacati e dei rappresentanti istituzionali. Ci sono i due candidati sindaco che si sfideranno al ballottaggio: Letizia Budri, Vicesindaco di Mirandola, e Carlo Bassoli.
E ci sono diversi parlamentari del PD e il consigliere regionale Luca Sabattini.
'Non esistono lavori utili e meno utili, ma solo indispensabili per chi di quel lavoro vive' - recita un altro cartello nel corteo aperto dallo striscione sindacale di rappresentanza dei lavoratori e da Antonio Rendi, RSU Bellco e alcune lavoratrici. 'Giù le mani dal biomedicale' - si legge nel cartello che sostengono.'Non è possibile né concepibile chiudere uno stabilimento di queste dimensioni. Sappiamo che le aziende del biomedicale fanno reti e la chiusura di un'azienda può provocare un effetto domino per le altre' - afferma Fernando Siena - della segreteria provinciale CGIL Modena che nel merito ci tiene a sottolineare un aspetto: 'Non è vero, come dice l'azienda, che i filtri hanno un costo eccessivo, perchè in realtà quel costo è determinato dal ricarico, sui flttri, di quanto riguarda i costi di sviluppo e di ricerca che dovrebbero essere finanziato diversamente e non riversando sui lavoratori''Oggi, la grandissima partecipazione al corteo organizzato per sostenere le lavoratrici e i lavoratori dell’ex Bellco è stato un segnale importantissimo! La presenza di tutte le sigle sindacali, dei sindaci, delle istituzioni del territorio e, soprattutto, di tantissimi cittadini testimonia un’unità fondamentale.
La convocazione del tavolo presso il Ministero, fissata per il 9 luglio, e le interlocuzioni avviate già ieri con il Direttore della Divisione ministeriale “Politiche per la risoluzione delle crisi di impresa', che ha avuto una lunga telefonata con i rappresentanti sindacali e le rappresentanze dei lavoratori, sono passi significativi. Inoltre, la convocazione di un tavolo regionale per il 26 giugno rappresenta un segnale necessario e importante' - ha affermato il Vicesindaco di Mirandola Budri. 'I lavoratori non saranno mai soli, perché la Bellco è un pezzo di Mirandola'.Pieno sostegno alle organizzazioni Sindacali e ai lavoratori è stato espresso anche in una nota dai deputati Stefano Vaccari, Maria Cecilia Guerra e Andrea De Maria, presenti al corteo insieme al consigliere regionale Luca Sabattini, 'Ora tutte le istituzioni lavorino insieme per una positiva soluzione della vertenza in atto. Da parte nostra, oltre all’interrogazione già depositata, siamo pronti ad assumere tutte le iniziative parlamentari che saranno utili e necessarie a sostenere i lavoratori e le lavoratrici oltre alle imprese dell’indotto'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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