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'No alla Cispadana, i numeri che inchiodano la Regione'

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Articolato e documentato intervento di Silvano Tagliavini del Coordinamento cispadano NO autostrada


'No alla Cispadana, i numeri che inchiodano la Regione'
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Il comunicato stampa di ieri della Regione con cui gli assessori Donini e Gazzolo difendono la Cispadana dalle durissime critiche sollevate dalla Commissione europea Petizioni è oggetto di una severa bocciatura da parte di Silvano Tagliavini del Coordinamento cispadano NO autostrada.

'Più che un comunicato stampa è il solito proclama che con dei copia-incolla non fa altro che riproporre tesi trite e ritrite e spesso senza alcun fondamento scientifico ed economico - afferma Tagliavini -. Ma andiamo con ordine: nel primo paragrafo si sottolinea che questa opera autostradale ci collegherà al Nord Europa. Affermazione già usata nel 2008 dall’allora Assessore hai Trasporti Peri che non trovò di meglio per giustificare una infrastruttura già superata stando agli indirizzi che già dai primi anni del 2000, e poi riconfermati ogni quattro anni, la Commissione Trasporti della U.

E ha dato hai paesi membri: per le medie e lunghe distanze, per essere competitivi sul mercato globale, è necessario spostare il trasporto di persone e soprattutto merci dalla gomma al ferro o vie navigabili interne o marittime. Stando a numerosi progetti di investimento a livello globale e che interessano anche la portualità italiana, una infrastruttura autostradale non ci porta da nessuna parte anzi, ci penalizzerà. Nel secondo paragrafo si cita la partecipazione dei cittadini a questa scelta. E’ bene ricordare che la scelta autostradale è stata fatta d’imperio dalla Regione nel 2006 dopo brevi passaggi nei Consigli Comunali hai quali peraltro il progetto è stato presentato tenendo all’oscuro gli stessi Consigli dei reali progetti regionali che vi stavano dietro (“Collegamento dei due mari”, Adriatico e Tirreno (Porto di Ravenna-Porto di La Spezia), con un unico nastro d’asfalto).

Nel terzo paragrafo si parla addirittura del finanziamento messo in campo dalla Regione di 179 milioni di euro. La cifra indicata, sicuramente per un copia-incolla errato, è in realtà di 230 milioni di euro (che da solo equivale a tre volte tanto l’importo previsto dal progetto di strada a scorrimento veloce del 2004). Importo inserito nel bilancio triennale 2016-2018 della Regione e votato anche dagli Assessori scriventi'.

'Naturalmente gli stessi Assessori si sono ben guardati dal dire il costo totale dell’opera che, a ottobre 2013, era di 1 miliardo e 308 milioni di cui oltre un miliardo a carico di fantomatici investitori privati di cui ancora oggi non si vede l’ombra. Si sono pure dimenticati, nella evidente foga di rispondere alle obbiezioni della Commissione europea, di citare i 400 milioni di euro promessi hai Sindaci dei Comuni attraversati per le “opere complementari” ,giudicate indispensabili dagli stessi Sindaci, sempre a carico della Regione e di cui è sconosciuta l’eventuale provenienza. Sempre nel terzo capitolo si motiva la realizzazione dell’autostrada “per rendere più fluido il traffico sulla rete viaria regionale”. Ancora una volta il problema viene affrontato alla rovescia: per rendere più fluido il traffico non ci voglio più autostrade ma togliere passeggeri e soprattutto merci dalle strade e non spostare il problema su altri territori regionali. Lo si deve fare stando hai dati, che sempre Peri presentò all’incontro conclusivo nel 2009 per la definizione del PRIT 2010-2020 (mai approvato dalla Regione), e che dicevano che il 70% delle merci circolanti in Regione sono solo di passaggio. Della  competitività delle imprese presenti sul territorio derivante dalla realizzazione della Autostrada ho già parlato, c’è da sottolineare che questa affermazione viene sostenuta sulla base di uno studio (STUDIO DI FATTIBILITA’) del 2006 commissionato dalla stessa Regione hai propri uffici tecnici. Risultato scontato senza indicare dati di partenza e formule usate per ottenerlo. Innegabile il parere positivo della V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) che si è però salvaguardata con circa 200 prescrizioni di cui la maggior parte sui temi ambientali. Questa la dice lunga sulla qualità progettuale. Nel quarto paragrafo poi si sfiora il ridicolo, se non il tragico, quando si dice che il progetto ha tenuto conto della Direttiva europea 92/43 (Habitat) e Uccelli 2009/147 (avifauna). Chi avesse pazienza di leggersi il Decreto di V.I.A (DM 0000190 del 25/07/2017), e in particolare il documento allegato della Commissione V.I.A.-V.A.S. n° 1690del 16/01/2015, si accorgerebbe dell’assoluta inaffidabilità scientifica di molti passaggi che denotano una superficialità di valutazione se non addirittura una incompetenza. Sempre nello stesso paragrafo si citano “l’analisi trasportistica e l’analisi del traffico” rifacendosi sempre allo STUDIO DI FATTIBILITA’ accennato in precedenza in evidente conflitto di interessi. Nell’ultimo paragrafo si cita il P.A.I.R. (Piano Aria Integrato Regionale) ammettendo di fatto che ci sarà un aumento dell’inquinamento atmosferico nelle zone attraversate ma che questo farà media con il resto della Regione. Insomma la media del pollo: qualcuno si riempirà la pancia con due polli mentre noi ci riempiremo i polmoni con le polveri sottili PM10 e PM2,5. Il penultimo passaggio da la misura dell’assoluta inaffidabilità di questa opera dal punto di vista economico perché, dopo avere negli anni citata la imminente apertura dei cantieri, si scopre che ancora oggi non c’è un piano economico–finanziario che dimostri la sostenibilità dell’opera. Ci sono tutti i presupposti per una BRE.BE.MI.2. L’ultimo passaggio, forse il più inquietante: “il nostro impegno per realizzare questa infrastruttura proseguirà con determinazione per tutto il mandato”. Da anni andiamo dicendo che questa infrastruttura autostradale, a differenza della strada a scorrimento veloce, è come un’auto lanciata a folle velocità su una strada sconnessa. Prima o poi andrà a sbattere. Purtroppo all’interno di questo veicolo ci sono tanti cittadini spesso ignari del pericolo che stanno correndo. Per anni si sono fidati di conducenti i cui unici scopi erano, e rimangono tutt’ora, quelli di soddisfare i famelici appetiti dei soliti cementificatori e ora, vista la situazione, hanno bisogno di mandare messaggi rassicuranti a questi avvoltoi del territorio (alla faccia della Legge Regionale sull’Urbanistica recentemente approvata) e a tutto quel “blocco granitico” di Sindaci che fino ad ora hanno assecondato il volere regionale. Blocco che ultimamente non è più “granitico” come una volta - chiude Silvano Tagliavini -. Confessiamo che anche noi del Coordinamento per alcune ore abbiamo sperato, vista la lettera della Commissione europea, che ci fosse da parte della Giunta regionale un atteggiamento di buon senso. Dobbiamo purtroppo ammettere di avere sperato inutilmente'.


Redazione Pressa
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