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Ricostruzione, i centri storici rimasti indietro, Bonaccini fa il punto e promette controlli sui 'furbetti'

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La priorità data a residenze ed aziende ha lasciato indietro la rinascita degli edifici pubblici e di culto. Il Presidente della Regione: 'Ora piede sull'accelleratore per recuperare i ritardi'


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Sei anni fa il terremoto che colpi l'Emilia provocando 28 morti, 300 feriti e 13 miliardi di danni. Oggi il 90 per cento delle famiglie terremotato è tornata nelle proprie case. Ed i livelli di produzione ed occupazione hanno recuperato e superato quelli pre sisma. Nell'area del cratere comprendente oltre alla provincia di Modena, anche quelle di Ferrara e Bologna, sono stati oltre 4,3 i miliardi investiti per industrie, attività economiche ed abitazioni private. Che sono serviti a riavviare oltre 10 mila attività economiche, di cui 7 mila commerciali e oltre 3 mila strutture produttive. Sono quasi 14mila le abitazioni rese di nuovo agibili.

Ambiti di intervento che hanno avuto la priorità rispetto al recupero delle parti pubbliche, dei centri storici e dei luoghi di culto.

Ed è così che ci sono centri come Finale Emilia dove delle tante chiese un tempo agibile, una solo ne è rimasta (quella del seminario) e solo grazie all'immediato intervento del locale parroco. E per la messe più affollate così come per le cerimonia bisogna andare altrove. Così come, nei giorni successivi al sisma, è ancora la sede del Municipio.  Per la mancata sistemazione della sede storica, danneggiata dal siama e ancora inagibile, in un centro storico che i segni e le aree deserte le ha ancora tutte. Centri storici, appunto, che continuano a soffrire. Dai municipi alle chiese, alle torri, simboli identitari di intere comunità.

'Su lavoro casa e scuola abbiamo fatto tanto, ma c'è tutta la parte della ricostruzione dei centri storici e di tutti quei beni monumentali artistici architettonici, che vanno dai castelli alle rocche alle chiese,  che però sono bisogna ricordarlo sono sotto il vincolo della soprintendenza e che meritano un'attenzione particolare, che ha subito ritardi.

E su questa ora vanno messi cuore, testa e mani, per cercare di fare il più in fretta possibile' - ha dichiarato a La Pressa il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. 'Abbiamo detto che fino a che l'ultima pietra non sarà ricollocata dove merita, non saremo soddisfatti. Ora c'è una buona notizia: l'aver ottenuto dal governo poche settimane fa 350 milioni di euro. Una somma che va a completare le risorse necessarie proprio per la parte della ricostruzione pubblica'.

Poi c'è il tema dei furbetti. Fienli che erano ruderi prima del terremoto e ora trasformati in residenze di lusso. Presidente qualcosa è sfuggito? Possiamo dare garanzie sui controlli passati e futuri? '

'Abbiamo già istruito dei casi di restituzione di soldi ricevuti indebitamente, e i controlli continuano. Noi siamo sempre a disposizione a collaborare con le forze dell'ordine e la magistratura, ma tenga conto che stiamo parlando della seconda ricostruzione, o meglio del secondo terremoto più drammatico dal punto di vista dei danni alle cose dall'Irpinia. Oltre 13 miliardi di danni evidentemente hanno attirato l'attenzione anche di delinquenti e di furbetti che in questo paese non mancano. Devo dire però che avere costituito da subito il Gider, gruppo interforze, e avere istituito l'impossibilità del massimo ribasso sopra la soglia dei 300.000 euro ha fornito un fattore importante. poi piuò succedere che qualcuno provi a scamparla, ma l'importante è mantenere alto il tema dei controlli e facendo in modo che in caso di violazioni ed errori, fino all'ultimo euro venga restituito'

Gi.Ga.


Redazione Pressa
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