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L’indagine di Federconsumatori sul servizio rifiuti, realizzata a luglio 2023, è una summa degli errori da non fare quando si vuole compiere un’indagine di soddisfazione degli utenti:
● E’ stata realizzata nel pieno della trasformazione, quando tutti sanno che servono almeno 6 mesi di assestamento del servizio a regime su tutto il Comune;
● E’ svolta su un gruppo interno chiuso e non rappresentativo;
● E’ stata allargata tramite social coinvolgendo nel momento di maggior polemica un target notoriamente critico.
A tutti gli effetti, essendo costata tempo, in primo luogo ai cittadini che hanno risposto, e fatica, a chi ci ha lavorato, è una vera e propria occasione sprecata.
A parte il grave errore di metodo, basta una lettura delle considerazioni che l'accompagnano, per capire che l’indagine è funzionale a sostenere una tesi precostituita: la validità del “modello Ferrara”.
Ferrara raggiunge l’87% di RD ma mantiene una produzione procapite altissima, 613 Kg per abitante, come Modena con cassonetti stradali. Come mai? Banalmente perché nei cassonetti aperti che tanto piacciono a Federconsumatori va a finire di tutto, tant’è che dell’87% di RD sarebbe importante sapere quando va al recupero effettivo e quanto va allo smaltimento. La stima è che post selezione dalle raccolte differenziate vadano allo smaltimento 35 kg per abitante, dato che potrebbe solo peggiorare con l’introduzione delle Tariffa Puntuale.
Ci sono dei problemi nel modello di Modena? Certo, ci sono e vanno superati, ma non con il ritorno a soluzioni inefficaci. Se vogliamo davvero ridurre il nostro impatto sull’ambiente ed evitare di dar voce, come dice Federconsumatori, agli “scettici ambientali che mettono in discussione anche i cambiamenti climatici”, dobbiamo prendere a riferimento esperienze ben più interessanti.
I migliori sistemi in essere, Treviso, Carpi, Forlì, Parma, sono porta a porta integrali, con la possibilità di applicare una tariffa puntuale. In queste realtà si supera l’80% di raccolta differenziata, si assiste ad un radicale calo dei rifiuti prodotti, si ottiene un'ottima raccolta differenziata con pochissimi scarti e si può applicare la tariffa puntuale facendo si che chi produce più rifiuti paghi di più.
Inoltre in tutto il nord Italia i sistemi porta a porta sono quelli che raccolgono la maggiore soddisfazione degli utenti e riducono i costi complessivi del servizio.
La nostra proposta è chiara, arrivare, come in Centro Storico, al porta a porta integrale, eliminare i cassonetti dalle strade, dotando i condomini di contenitori dedicati, applicare la tariffa puntuale, per pagare non in base ai metri quadri della propria abitazione ma ai rifiuti realmente prodotti.
Solo così potremo arrivare alla chiusura definitiva dell’inceneritore di Modena.
Paolo Silingardi - Europa Verde Modena
Redazione Pressa
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