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Tante bandiere russe, insieme a cartelli con richiami all'Articolo 11 della Costituzione per dire no all'invio di armi all'Ucraina da parte dell'Italia. Tante donne russe, che si richiamano alla Russia, che contestano le guerra in Donbass e riportano gli orologi della guerra in Ucraina al golpe del 2014. Condannano in modo trasversale l'atteggiamento di una 'Italia totalmente subalterna al volere degli Stati Uniti che ha trascinato il nostro Paese in una guerra per procura contro la Russia e che rischia di distruggere l'Europa e l'Italia. Sono le 12 associazioni che hanno aderito alla manifestazione dal titolo 'L'Italia fuori dalla guerra', organizzata dal circolo La Terra dei Padri e da altre formazioni: Comitato Fermare la guerra, Ancora Italia per la sovranità democratica, Circolo La Terra dei padri, associazione Russia-EmiliaRomagna, Comitato Ius, 3v Verità e libertà, Uniti per la libertà, Associazione Modena libera, Centro di documentazione Iskra, Le partite iva, Fronte del dissenso e Vento dell'Est-una voce nel silenzio.
Realtà che attraverso i propri rappresentanti hanno espresso la loro posizione dal palco improvvisato sul cassone di un camion parcheggiato nel tratto finale di Corso Canalgrande, dove la manifestazione viene autorizzata e limitata, invisibile ai più che passano anche solo dalla via Emilia. Circondata da un importante spiegamento di forze dell'Ordine. C'è chi da quel palco non manca di rispondere, seppur indirettamente, alle dichiarazioni del sindaco che parlando di manifestazioni per la pace aveva affermato che Modena si era già espressa attraverso quella del 24 febbraio scorso con la comunità ucraina. 'Non possiamo riconoscerci in manifestazioni a senso unico che escludono interi popoli e che come tali sono divisive' - afferma il Consigliere comunale di Modena Sociale Beatrice De Maio che ricorda di avere presentato un ordine del giorno sul contrasto alla russofobia.
Anche il presidente dell'Associazione Italia-Russia Luca Rossi, rivolgendosi al sindaco, afferma: 'E espressione di un partito che ha scelto la via della guerra che danneggia l'interesse del nostro paese'.
Diverse le testimonianze di donne russe, compresa quella di Olga, sopravvissuta alla strade di Odessa, applauita da un nutrito gruppo di donne russe che sotto il palco cantano l'inno e sventolano bandiere, per sostenere non solo la tesi del no all'invio di armi, ma anche di pieno appoggio alla politica del presidente russo Vladimir Putin. Unanime, d'altra parte, la critica al presidente Ucraino Zelensky.
Nel video alcuni estratti dell'evento
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Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>