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“QUADRO IMBARAZZANTE, SERVE DOSSIER”
Ho incontrato i lavoratori Usb oggi in sciopero a Modena. Ho portato loro la vicinanza personale e del MoVimento 5 Stelle, impegnandomi a far presente la vicenda domani al ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Bisognerebbe aprire un dossier sulla scarsa efficienza dei mezzi a Modena. Un retaggio dell’immobilismo politico del Pd, che ha prodotto risultati nefasti. La sudditanza che Modena ha nei confronti delle altre province emiliane è sconcertante. Non vi sono aggettivi per definire la situazione della viabilità cittadina e dell’inefficienza del trasporto pubblico locale.
Si cambiano i vertici aziendali di Seta (nominati dal sindaco), ma il modello rimane identico. L’appiattirsi del sistema consolida il riciclo dei mezzi aziendali, spacciati per nuovi. S’importano da Bologna autobus in disuso che sostituiscono quelli andati in fumo.
Tra bus andati a fuoco e corriere in panne, l'incancrenirsi della scarsa manutenzione, le carenze strutturali, le difficoltà sulle percorrenze e la mancanza di puntualità dei mezzi, ci si chiede: perché tutto questo?
Come e perché non succede in altre province, anche gestite dalla stessa Seta?
Non vengono considerati nemmeno i vari accessi alle richieste economiche né per i contributi europei né per altri. Altre aziende approdano agli stessi contributi per l’acquisto di mezzi ibridi ed elettrici, altri ancora per bus alimentati a biometano. E a Modena?
Tper (società di controllo su Seta con il 51%) a Bologna gestisce anche il car sharing elettrico e il bike sharing; a Modena invece si procede a gestire in conflitto d’interesse con Holacheck, società di gestione della controlleria a bordo e del call center, società in cui Seta ha il 40% di partecipazione.
Si fanno le gare per gestire biglietterie ed altro per poi auto-assegnarsele.
Il punto rimane quello della gestione del territorio, la volontà politica di fare o non fare le cose. Un partito da solo decide per una comunità intera, anche un semplice bus che circola per le strade cittadine di notte mantiene viva una città, mentre a Modena dopo le 20 c’è il buio pesto e per andare in stazione da qualsiasi angolo della città l’unica possibilità è muoversi a piedi.
È assolutamente necessaria una forte scossa politica. Occorre dare una spallata a una politica ferma e senza idee che a Modena persiste da 30 anni e che è dovuta alla sudditanza e allo strapotere delle componenti del Pd.
Andrea Giordani
Candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle