Rossini ricorda “le ragioni che hanno portato ad un lunghissimo periodo di didattica a distanza, in particolare nelle scuole superiori, sono note: spazi insufficienti per garantire il distanziamento e trasporto pubblico locale non potenziato. Ora non vorremmo che queste evidenti inadeguatezze venissero fatte ricadere ancora una volta sulle famiglie e sui ragazzi e le affermazioni dell’assessore mi pare vadano purtroppo in questa direzione”.“Non possiamo permetterci un anno di didattica a distanza - conclude Rossini -, e non possiamo nemmeno permetterci di discriminare gli studenti non vaccinati rispetto a quelli vaccinati e ciò considerando che non vi è un obbligo vaccinale e che vi è invece un diritto allo studio costituzionalmente garantito. La dispersione scolastica che è la conseguenza drammatica che discende dall’allontanamento prolungato dei ragazzi dall’ambiente scolastico, ed in particolare proprio dei ragazzi appartenenti a contesti familiari più fragili, porta a situazioni di grave disagio e ad inevitabili tensioni sociali che la politica ha il preciso e prioritario compito di prevenire”.
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