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'Noi governiamo con i fatti, loro vorrebbero governare con la toponomastica'. Esordisce con un richiamo alla proposta del candidato di centro destra di intitolare Piazza Roma agli Estensi, il vero, forse primo, comizio elettorale pubblico del Giancarlo Muzzarelli ricandidato sindaco in questa nuova campagna elettorale. Del resto l'occasione c'è tutta: l'inaugurazione della sede del comitato elettorale, in una via Farini, in centro a Modena, per l'occasione incredibilmente libera dalle auto in sosta. La via è tutta, o quasi, per lui, perché in centro c'è gente. E' la giornata giusta. Un sabato pomeriggio mite, con la manifestazione Modena in fiore, motivo in più per uscire.
In controtendenza al neo segretario nazionale del partito Zingaretti, che ha lanciato una campagna nei bar di periferia, Muzzarelli si ferma sotto casa, nel salotto del centro storico. Dove in tanti attendono che quel tavolo dove sono stesi metri di tramezzini, pasticcini e bibite, sia scoperto.
Ma bisogna aspettare. Prima il dovere e poi il piacere. Prima c'è il comizio poi la pizzetta, gratis, per tutti. Muzzarelli non si fa attendere. Inizio alle 16, come previsto.
Davanti a lui, in uno sguardo, è possibile ripercorrere una fetta del sistema politico e amministrativo che ha gestito il potere in città negli ultimi 15 anni. Una fetta. Definito da personaggi come l'ex Presidente di Meta (poi Hera) Stagi, come l'ex Presidente Seta Bulgarelli. Gli ex sono tanti, come il già sindaco Pighi e il già assessore Marino. Di assessori attuali si vedono Giulio Guerzoni, Andrea Bosi, Irene Guadagnini e Ludovica Carla Ferrari. Una delle poche, quest'ultima, a rappresentare l corrente renziana alle primarie PD, in una schiera di sostenitori (sindaco compreso), della mozione Zingaretti, alle primarie PD.
E che oggi sorridono, sperando in un rilancio ed in uno slancio d'orgoglio che contagerebbe anche il livello locale.
Davanti alla sede del comitato elettorale, ci sono i segretari provinciale e cittadino del partito, i consiglieri regionali Serri, Sabattini e Campedelli. Nel campo sportivo spicca la presenza del patron di Modena Volley Catia Pedrini. C'è il PD ma non ci sono i simboli del PD. Le bandiere non vengono sventolate ed il simbolo non compare nemmeno sui manifesti. Il resto è comizio, con qualche frecciata al governo giudicato 'bloccatutto, anti sviluppo che fa tornare indietro', arrivando ai concetti ricorrenti, ormai un mantra per il sindaco: la 'città compatta, inclusiva, accogliente, che non dimentica la propria storia e la proietta nel futuro'. Perché 'Modena è in movimento e insieme andiamo avanti, insieme possiamo dimostrare che Modena vale di più'. E via di questo passo. Muzzarelli è un fiume in piena, dà il meglio quando è solo lui a potere parlare. Questo lo sa e ne approfitta.
Muzzarelli si pone come un motivatore che sulla spinta del Daimò, tenta nuovamente, in un evidente processo linguistico e psicologico che dura da anni, di sdoganarsi definitivamente come modenese Doc, al limite del Zemian, all'ombra della ghirlandina, cosa difficile per il Giancarlo da Fanano e poi da Savignano. Ma lui non molla e ci crede. E lo dichiara. 'Dobbiamo credere in quello che facciamo. Modena deve andare avanti....insieme e insieme può essere di più. Daimo''. E qui Muzzarelli chiude, tra gli applausi. E' tempo di pizzette e pasticcini.
Gianni Galeotti