Braglia, così come Mezzetti sindaco di Modena, ha dichiarato di essere stato informato della vicenda ma di avere mantenuto il segreto. Alla domanda del perché Braglia ha risposto: 'Da rappresentante istituzionale ho agito nel rispetto degli organismi che stanno conducendo le indagini'.
'Quando ci sono delle indagini in corso – ha dichiarato Braglia – siamo i primi a dover rispettare il lavoro di chi è preposto a fare chiarezza. Siamo istituzioni, e come tali abbiamo il dovere di rispettare le istituzioni incaricate di accertare la verità.
Alla nostra domanda sull'opportunità di rivedere o comunque verificare l'efficacia dei meccanismi e degli organismi di controllo, visto che sono stati necessari sei anni per far emergere lo scandalo, Braglia ha affermato: 'Si, in prospettiva c’è un problema di trasparenza'. E aggiunto: 'La trasparenza è un principio alla base dell’operato degli enti pubblici, lo è sempre stata e deve esserlo ancora di più ora. Le verifiche sono in corso per ricostruire le dinamiche. È chiaro però che, in una struttura piccola dove certe operazioni erano affidate a una sola persona, ci possa volere del tempo per accorgersi di certe irregolarità. Attendiamo relazioni complete per avere un quadro preciso'.
Alla domanda se il bilancio del prossimo 30 giugno sarebbe stato votato anche in assenza dell'esplosione pubblica della vicenda, Braglia ha risposto con chiarezza: 'Una situazione di questa gravità non poteva che emergere così com’è emersa. È giusto che sia venuta alla luce e sarebbe comunque emersa prima della scadenza'.
Il presidente della provincia di Modena ha poi voluto lanciare un appello: 'Serve ora concentrare l’attenzione su chi ha rubato, senza strumentalizzare politicamente una vicenda che è prima di tutto un atto gravissimo nei confronti della collettività.
Gi.Ga.