'A Modena 6000 dosi al giorno, cosìin 3 mesi prima dose per tutti'
Il punto settimanale con il Direttore Generale Ausl: 'Ricoveri e positivi in costante ma lenta riduzione. Cala la pressione sugli ospedali. Forniture vaccini? Programmiamo per settimane, la certezza non c'è mai'
Insomma la morsa del virus si attenua, sia nel numero di contagiati sia nelle conseguenze. Numeri e percentuali che appunto si riducono me in maniera lenta e tendente ad assestarsi. Il numero di ricoveri ora è ampiamente minore rispetto ai numeri di posti letto disponibili a Modena e nelle strutture territoriali. 'Una situazione che possiamo definire tranquilla rispetto alla pressione sulle strutture ospedaliere che in questa settimana, in provincia, risulta più marcata, anche se non a livelli di emergenza, nei distretti di Sassuolo e Pavullo' - sottolinea il Direttore Generale dell'Ausl di Modena Antonio Brambilla nel punto settimanale con la stampa sull'andamento dell'epidemia e sulla campagna vaccinale. Quest'ultima procede con ritmi via via migliori, anche in riferimento alla soglia delle 5200 dosi inoculate ogni giorno che porrebbe la nostra provincia a livello di contribuire in quota parte al raggiungimento delle 500.000 dosi giornaliere a livello nazionale. 'Se nei giorni scorsi il livello di 4000 e 5000, dipendente dalla disponibilità dei vaccini, è stato raggiunto, tra oggi e domani supereremo le 6000' - sottolinea Brambilla. 'Di questo passo potremmo arrivare alla copertura dell'80% con almeno una dose della popolazione vaccinabile in due mesi e al 100 per cento in tre mesi'.
Tutto ovviamente dipende dalla quantità e della garanzia delle forniture. 'Su questo fronte non abbiamo mai certezze, e al massimo riusciamo a programmare di settimana in settimana'.
Sul fronte dei numeri e delle percentuali di vaccinati, se la copertura raggiunta è prevedibilmente buona tra gli over 85, superiore al 90% e al 74% per la fascia 80-84 anni continua a pesare, soprattutto perché non se ne conoscono le ragioni, la percentuale di chi non ha prenotato. Al 10% nella fascia 80-84 anni ed al 14,6% nella fascia 75-79. Fascia, quest'ultima, sulla quale pesano i timori derivanti dalle notizie delle scorse settimane (di pessima comunicazione parla il Direttore Geenrale), sul vaccino Astrazeneca. Punto sul quale il DG Brambilla rassicura. 'In provincia di Modena non abbiamo riscontrato nessun sintomo grave rispetto a quelli normalmente previsti e possibili, tipo febbre. Il vaccino (che lo ricordiamo oggi viene somministrato al di sopra dei 60 anni), è sicuro. Le incognite, ma sul piano degli approvigionamenti, rimangono per la seconda dose. A livello nazionale ed internazionale si sta testando la possibilità di procedere con una seconda dose con un altro vaccino, maggiormente disponibile ad Astrazeneca. Questa possibilità risolverebbe molti problemi. Per ora l'indicazione è di somministrare la seconda dose di Astrazeneca anche ai soggetti al di sotto dei 60 anni che hanno già ricevuto la prima dose e non hanno presentato problemi'
Gi.Ga.
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