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Nella storica cornice del Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare, questa mattina gli Allievi Ufficiali del 206° Corso “Dignità” hanno prestato solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana alla presenza del padrino del corso, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Alla cerimonia hanno inoltre presenziato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, unitamente alle Autorità civili e religiose, tra le quali il sindaco, Massimo Mezzetti, il prefetto, Fabrizia Triolo, il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro.
L’atto solenne, avvenuto dinanzi la Bandiera dell’Istituto e suggellato con la lettura della tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal Comandante dell’Accademia militare, Generale di Divisione Davide Scalabrin, ha sancito l’ingresso a pieno titolo degli Allievi Ufficiali nei ranghi dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, per servire l’Italia e le sue Istituzioni.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, ha sottolineato come essere leader, Comandanti di una compagine sia una qualità che si acquisisce e si affina con il tempo attraverso esperienze e lezioni di vita talvolta dolorose. E’ una qualità che si alimenta con il carattere, le competenze e il coraggio sia fisico che morale. Il Generale Portolano ha poi sottolineato come essere leader sia una responsabilità e un privilegio riservato a coloro che hanno la capacità di costruire un rapporto di fiducia con i propri collaboratori ispirato alla massima lealtà e allo spirito di squadra.
Il Capo di Stato maggiore dell’Esercito, Carmine Masiello, agli allievi ufficiali del 206° corso “Dignità”: 'Tutto l’Esercito vi abbraccia e vi ringrazia per la scelta che avete fatto: un impegno di fedeltà e lealtà nei confronti dei nostri valori e delle nostre tradizioni, che sono il patrimonio etico dell’Istituzione e le colonne portanti della vita militare. Il giuramento dinanzi al Tricolore è un patto di onore e disciplina che vi lega alla Patria, al servizio e al dovere. Non scordatelo mai e siatene sempre orgogliosi! È il vostro dovere che consente alla società civile di vivere in sicurezza, in libertà e in democrazia. Senza di voi, i diritti degli altri non sarebbero garantiti. Sono cambiati i tempi, sono cambiate le minacce ed è necessario essere attrezzati per rendere più credibile la nostra deterrenza. Perché, come ci ha ricordato il Signor Ministro della Difesa, “gli Stati si difendono con Forze Armate preparate”. In questo nuovo mondo sarete Comandanti, perché, indipendentemente dalle armi, corpi e specialità che sceglierete e vi saranno assegnate, vi sarà affidata la responsabilità di ciò che c'è di più prezioso: donne e uomini che guarderanno a voi sia per la professionalità sia per quello che potrete insegnare loro nel lavoro, ma soprattutto per come vi comporterete e, per il vostro esempio, rimarranno al vostro fianco anche nei momenti peggiori! Serve una nuova “forma mentis”. Gli errori sono costruttivi. I nostri giovani vanno incoraggiati a pensare, a esprimere le proprie idee. Soltanto sbagliando si può crescere. Buona fortuna e grazie perché oggi ho condiviso il vostro entusiasmo, la vostra energia e la vostra voglia di essere nella nostra famiglia, dove non sarete mai soli, dove ci sarà sempre chi è pronto ad aiutarvi e a supportarvi in ogni momento. Da oggi fate parte di un’unica schiera, una acies'.
Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha evidenziato: 'Lo scenario che vi attende ed in cui nel vostro futuro sarete chiamati ad operare è sempre più complesso e variegato, poliedrico e in costante mutamento, pertanto capacità di giudizio e visione saranno essenziali nello svolgimento dei vostri compiti. È fondamentale sviluppare l’attitudine a “guidare il cambiamento”, a governare - provando ad anticiparli - i processi di trasformazione, con flessibilità e propensione a “guardare lontano”, per individuare i possibili sviluppi futuri delle proprie azioni. Andate oltre quello che già conoscete, ponetevi su prospettive diverse, osservate le cose come potrebbero diventare, invece di come sono sempre state. In questo vi aiuterà la creatività per superare ostacoli e trovare soluzioni innovative a problemi imprevisti. Guardate oltre le convenzioni, esplorando nuovi approcci e strategie. Le soluzioni molto spesso sono frutto di idee inattese, lampi inaspettati d’intuizione'.
Il 206° corso Dignità si compone da 224 Allievi Ufficiali, 213 italiani e 11 stranieri, provenienti da sei Paesi diversi; la componente femminile è pari a 52 Allieve.
Il messaggio del Ministro della Difesa
Care Allieve e Cari Allievi,
oggi è un giorno speciale, un giorno che segna un passaggio fondamentale nelle vostre vite. Con questo giuramento, avete fatto una scelta di vita; avete scelto di abbracciare un impegno che vi accompagnerà nel vostro cammino, consapevoli che servire la Patria significa anteporre il bene della collettività a se stessi.
Accanto a Voi, a stringervi forte in questo momento, ci sono le vostre famiglie. Ci sono le vostre sorelle e i vostri fratelli, ma soprattutto i vostri genitori che vi hanno visto crescere, che vi hanno insegnato il valore della responsabilità, che vi hanno incoraggiato nei momenti di incertezza e che vi hanno sostenuto quando avete detto loro di voler intraprendere questo percorso, che ha certamente cambiato la vostra vita, ma anche la loro!
Da padre, desidero rivolgermi direttamente a Voi genitori, perché sono certo che il vostro cuore trabocchi di un orgoglio immenso, ma anche che proviate una naturale apprensione per il futuro che attende i vostri ragazzi. Desidero rassicurarvi e dirvi che la famiglia della Difesa sarà sempre al loro fianco, che il loro sacrificio non sarà mai dato per scontato e che il valore della loro scelta sarà sempre riconosciuto e rispettato. In questo giuramento non c’è solo la voce di vostro figlio o di vostra figlia, ma anche il battito del vostro cuore, la preghiera silenziosa affinché il loro futuro sia all’altezza del loro coraggio.
A Voi, Allieve e Allievi, voglio dire che l’Italia ha bisogno del vostro entusiasmo, della vostra determinazione, della vostra integrità. Da oggi, sulle vostre spalle non portate solo la responsabilità di indossare l’uniforme, ma avete assunto un impegno: essere un esempio da seguire, essere guida nei momenti difficili, essere forza e sostegno per chi vi affiderà la propria sicurezza.
Il giuramento di oggi è una “promessa” rivolta alla Repubblica Italiana e a tutti i cittadini che vi guardano come punti di riferimento, come simboli di protezione e di giustizia: sarete custodi di un’eredità fatta di professionalità, coraggio e solidarietà. E Voi per primi comprenderete che il “vero potere è nel servizio agli altri!”
Un esempio straordinario di questo principio è il vostro padrino di corso, il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia. La sua storia è la dimostrazione concreta di come il servizio al prossimo sia il più alto atto di forza e di valore. Ferito in battaglia mentre proteggeva alcuni militari feriti, non ha mai smesso di essere un ottimo soldato, un punto di riferimento per le nuove generazioni, un testimone di resilienza e dedizione incondizionata alla Patria.
Caro Gianfranco, sono sicuro che saprai insegnare a questi ragazzi il valore del dovere, della dedizione e dello spirito di servizio, mostrando loro, con il tuo esempio, che la vera forza sta nella determinazione, nella resilienza e nella capacità di ispirare gli altri con il proprio impegno quotidiano.
Per concludere, vi esorto a non dimenticare mai l’orgoglio che provate in questo istante, perché sarà la luce che vi guiderà nei momenti più complessi, la forza che vi spronerà ad andare avanti quando sarete in difficoltà.
A Voi, il mio augurio più sincero: che il vostro percorso sia illuminato dalla forza dei vostri ideali e dalla consapevolezza di servire qualcosa di più grande di Voi stessi.
Viva l’Esercito Italiano!
Viva l’Arma dei Carabinieri!
Viva l’Italia!
Foto: Esercito/Ministero della Difesa
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>