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Federconsumatori e Sunia proseguono il monitoraggio sugli affitti brevi e turistici nella provincia di Modena, evidenziando nuove criticità e nuove irregolarità. L'introduzione di nuove regola, dall'obbligo di dotarsi e di pubblicare, anche sui portali web, del codice identificativo nazionale (CIN), e il divieto di utilizzare le Key box (quelle scatoline di metallp che consentono al cliente dotato di codici forniti on-line dal gestore di avere le chiavi e di accedere all'alloggio senza incontrare e avere un contatto diretto con proprietario/gestore, ha portato a diverse conseguenze, da analizzare.
I dati aggiornati mostrano un aumento del 13,3% delle unità in affitto breve negli ultimi sei mesi, superando quota 1.750. Tuttavia, persiste una quota significativa di irregolarità: almeno il 20% delle strutture non è in regola con il Codice Identificativo Nazionale (CIN), senza contare la vasta area di affitti “in nero” difficile da stimare.
Nella città di Modena, al contrario, si registra una diminuzione del 15% negli annunci su Airbnb, con 570 unità attive rispetto alle 668 di settembre 2024. 'Questa riduzione - spiega Marzio Govoni Presidente Federconsumatori - potrebbe essere legata agli adempimenti obbligatori introdotti, come il CIN e le verifiche di sicurezza, che hanno spinto alcuni piccoli proprietari a uscire dal mercato regolare. Un’altra possibilità è il ritorno agli affitti a medio-lungo termine, grazie agli incentivi degli accordi provinciali del 2023.
Tornando al self check-in, oggi questi sono attivi in oltre il 50% delle strutture su Airbnb a Modena. Questo metodo, vietato dal Ministero dell’Interno per ragioni di sicurezza, omette l’obbligo di verifica diretta dell’identità degli ospiti, affidandosi unicamente a dati forniti autonomamente dai clienti. Tale pratica aumenta il rischio di abusi e mette in discussione la sicurezza pubblica. 'Il fenomeno - afferma Govoni - è ancora diffuso a Modena. E' un fatto grave che segnaliamo alle forze dell'ordine.
Concentrazione della gestione e trasparenza
Cresce il peso di grandi operatori che gestiscono ampie quantità di immobili, un fenomeno già evidenziato nella precedente indagini Federconsumatori-Sunia. Spesso questi operatori si nascondono dietro false identità di host privati per ragioni di marketing. Alcuni di questi soggetti controllano fino al 15% degli affitti brevi a Modena, complicando ulteriormente la trasparenza del mercato.
L’introduzione del CIN sembra avere migliorato la regolarità, ma non risolve completamente il problema delle irregolarità e degli affitti in nero. 'Solo una seria attività ispettiva potrà fare luce su queste ombre, affrontando anche i rischi legati al self check-in e alla sicurezza degli ospiti. Preoccupa inoltre la perdita di lavoro regolare negli hotel, sostituita da automatizzazioni e lavoro sommerso.
La situazione richiede un’azione mirata per garantire trasparenza, sicurezza e un equilibrio nel mercato immobiliare locale' - conclude Marzio Govoni.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>