E’ quanto afferma la Coldiretti nel bocciare le nuove linee guida della “corretta comunicazione” di Bruxelles secondo le quali 'ogni persona nell'Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” e le festività quindi non dovranno più essere riferite a connotazioni religiose come il Natale, ma citate in maniera generica. Una omologazione di nomi e identità che impoverisce l’Unione e la rende più debole nei suoi capisaldi come il Natale il cui il valore religioso e culturale – sottolinea la Coldiretti - si fonde con la tradizionale famigliare di comunità che si rinnova sulle tavole delle feste soprattutto nell’eccezionale periodo storico che il mondo vive con la pandemia Covid che fa ancora paura.
Un vero e proprio tradimento che purtroppo – evidenzia la Coldiretti – non è neppure l’unico, a partire dal via libera agli insetti a tavola con l’autorizzazione della Commissione europea all’immissione sul mercato della Locusta migratoria e della la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) per uso alimentare umano sotto forma di snack o ingrediente alimentare. Una novità che non è gradita dal 54% degli italiani, i quali sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli, il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi con “delizie” per le feste come la pasta all’uovo ai grilli, i millepiedi cinesi al forno e poi affumicati, le tarantole arrostite dal Laos, i vermi giganti della farina, gli scorpioni neri e le cimici d’acqua dalla Thailandia, il baco da seta dall’America, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fino agli scorpioni dorati dalla Cina.
E non finisce qui – precisa la Coldiretti – perché è inaccettabile anche che l’Unione europea finanzi con pubbliche il business privato della “carne” in provetta dietro il quale si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale.
Una deriva tecno-alimentare per omologare il cibo che riguarda anche i sistemi di etichettatura a colori come il Nutriscore che escludono paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.



