Anche il consumo di droga non conosce limiti. Avviene sulle panchine davanti alle persone che passano. È bastato recarci in zona dopo l'ennesima segnalazione, per rendercene conto in pochi minuti. Un gruppo di persone con la valigia provenienti dalla stazione esterrefatta nel passaggio davanti a due giovani che hanno trasformato una panchina e l'area circostante in una sorta di camera da letto stanza del buco dove sono evidenti anche tracce di sangue. Fantasmi che agiscono come se intorno a loro non ci fosse nulla. Barcollano. Hanno mani e dita devastate. A tratti raccolgono polvere sulla pietra della panchina e se la portano al naso. Sul selciato anche un paio di scarpe.
Siamo a pochi metri dall'ingresso del complesso del San Filippo Neri, ostello per studenti ma dove trovano alloggio anche minori stranieri non accompagnati. E dove tutto intorno vige il mercato della droga che viene consumata in ogni angolo, di sera come di giorno.
Sulle panchine della zona, ormai diventate punto di ritrovo fisso per consumatori di eroina, crack e altre droghe, il via vai è costante. Una scena che colpisce i passanti, lascia sgomenti i turisti che dalla stazione percorrono quell’asse per raggiungere il centro storico e genera un forte senso di insicurezza tra residenti e lavoratori. Un pessimo biglietto da visita per la città
Ma il degrado non si limita allo spaccio. I muri ristruttari degli edifici della ex Manifattura, compresa la grande ciminiera storica restaurata e conservata come memoria industriale della città, sono nuovamente ricoperti da graffiti e imbrattamenti di ogni tipo. Gli accessi alle aree sotterranee, teoricamente utilizzabile anche come soccorso e uscite di sicurezza, sono stati blindati dopo che erano diventati rifugio abituale per persone senza fissa dimora e tossicodipendenti, trasformandosi in vere e proprie zone d’ombra difficili da controllare. Ma segnale di un'altra resa di fronte all'illegalità e al degrado.
A peggiorare ulteriormente la situazione contribuisce lo stato di abbandono dell’area adiacente al grande edificio ancora da ristrutturare, quello destinato a ospitare la futura cittadella giudiziaria. Il cantiere è ancora fermo e l’intero perimetro pur recintato, continua ad essere un rifugio di fortuna per senza tetto e consumatori di droga.
Una situazione desolante in pieno centro e in una delle zone rosse teoricamente e paradossalmente più controllate della città.
Gi.Ga.


