Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Parte da alcuni esempi pratici, l'Assessore all'urbanistica Anna Maria Vandelli, per fare comprendere gli effetti dell'entrata in vigore, una volta approvato in via definitiva dal Consiglio Comunale (seduta di giovedì prossimo), del nuovo PUG, Piano Urbanistico Generale, lo strumento destinato a regolare lo sviluppo urbanistico della città. Tenendo conto della ormai non più nuova legge regionale, varata dal 2017, che pone il limite del 3% al futuro uso di suolo rispetto al presente, e quindi alle nuove costruzioni, e che premia gli interventi con un valore aggiunto in termini di mitigazione ambientale e beneficio pubblico. E gli esempi che l'assessore illustra sullo schermo della sala delle bifore in Municipio, a Modena, fanno bene per districarsi nella giungla di tecnicismi che definiscono il piano da migliaia di pagine e difficilmente ne fanno vedere l'anima e il significato politico.
Che più o meno obbligato dalla legge è sostanzialmente uno. Giungere a tutti gli effetti ad una città compatta, per non dire chiusa in se stessa, dove nel perimetro urbanizzato non c'è spazio per l'espansione ma solo per la rigenerazione o la ristrutturazione. O almeno da qui in avanti, perché quando chiediamo alla dirigente Maria Sergio quanto ancora c'è di autorizzato e non ancora costruito scoprimo che ci sono ancora 11 ettari da costruire ex novo per una equivalente di circa 800 alloggi. In sostanza il pregresso che non fa parte del calcolo di quel 3% che rimane a disposizione per il consumo di nuovo suolo, è quasi tutto di carattere residenziale. Oltre a quello vige solo il nuovo PUG, con tutti i limiti nell'espansione ma con, almeno sulla carta, diverse opportunità.
Qualche esempio, appunto: con l'entrata in vigore del nuovo piano sarà più semplice e rapido cambiare la destinazione d’uso di un bar, per farlo diventare un locale da parrucchiere, o frazionare in due un alloggio di grandi dimensioni o ampliare, fino al 20% una attività produttiva. Per questo genere di interventi sia azzerano le pratiche e si può procedere con una Scia. In termini di tempo. Prima 18 mesi in media, ora pochi giorni.
Cosa diversa per le trasformazioni più complesse del territorio per le quali si prevede il nuovo strumento della Valutazione del beneficio pubblico. E con passaggi anche in consiglio comunale.
Nel video, gli esempi di semplificazione dell'Assessore Vandelli
Il punto su un Piano definito nei minimi dettagli e che giovedì potrebbe essere approvato in via definitiva dal Consiglio Comunale lo ha fatto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, in una conferenza stampa insieme all’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli e alla dirigente del settore Maria Sergio, (foto). RIcordando come il nuovo strumento urbanistico sia caratterizzato da una scelta decisa per la rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo, senza rinunciare allo sviluppo della città, con in programma oltre un miliardo di euro di investimenti privati e tanti interventi pubblici all’insegna del Pnrr.
Lo slogan “Modena 2050, il futuro è adesso” per Muzzarelli “ben rappresenta una città in movimento che ha già iniziato la sua transizione verso un futuro che vogliamo competitivo, sostenibile e solidale”.
Sono quattro le delibere sulle quali si esprimerà il Consiglio comunale: oltre al documento del Piano urbanistico, c’è il Regolamento edilizio (Re), il Regolamento del Verde e il Documento di indirizzo e conseguente Avviso pubblico, che avvia il percorso per la prima applicazione del Pug. In particolare, il Re rende pienamente efficace l’attuazione del Pug e disciplina le modalità di realizzazione delle trasformazioni edilizie ordinarie e dirette ma anche di quelle complesse ammesse dal Piano urbanistico generale. Con il Regolamento del Verde si vanno a disciplinare nello specifico, invece, gli abbattimenti e la progettazione delle aree di pertinenza degli interventi edilizi e delle trasformazioni urbanistiche. Mentre il Documento di indirizzo definisce le priorità e i criteri preferenziali di valutazione applicati alle manifestazioni di interesse che saranno raccolte con il relativo Avviso pubblico.
Il Pug mira ad accrescere la qualità urbana ed ecologico-ambientale del territorio, oltre a potenziare i servizi, a cominciare dagli spazi pubblici e di relazione, attraverso progetti di rigenerazione e riqualificazione dell’esistente, con particolare attenzione alla riqualificazione diffusa delle aree caratterizzate da criticità urbanistiche o dismesse dalla loro funzione originaria.
L’idea di città cui punta è tradotta in cinque strategie: Modena città green, sana e antifragile; Modena città snodo globale e interconnessa; Modena città che valorizza i suoi paesaggi; Modena città di opportunità e inclusiva; Modena città dei 38 rioni rigenerati. Per contenere la dispersione insediativa delle aree produttive il Piano individua poli produttivi a valenza strategica sovracomunale: i tessuti di Modena nord e Torrazzi, che offrono l’opportunità di ospitare ulteriori insediamenti. Il verde è previsto come una vera e propria struttura che innerva la città creando una griglia in direzione nord-sud e trasversale est-ovest, con corridoi ambientali che affiancano la grande viabilità e con la tutela e valorizzazione dei cunei verdi residui.
Un lungo percorso verso l'approvazione
Il percorso del Pug è iniziato nel 2017, a seguito dell’approvazione della legge urbanistica regionale, e nel dicembre del 2021 il Piano è stato assunto dal Consiglio per poi avviare la fase delle osservazioni caratterizzata da 180 incontri con privati, associazioni, tecnici e diversi soggetti della città per approfondirne i contenuti e valutare tutti i contributi. In dicembre 2022 il Piano è stato adottato, accogliendo buona parte delle 312 osservazioni presentate, per poi ottenere lo scorso aprile il via libera del Comitato urbanistico di area vasta (Cuav) con la Regione che ha ritenuto siano stati adeguatamente sviluppati i passaggi istituzionali, consultivi e partecipativi, in coerenza alla disciplina urbanistica regionale. Arpae, inoltre, ha definito il Pug “complesso, ben strutturato ed apprezzabile per i suggerimenti presi in considerazione e recepiti durante i lavori”. Il Piano entrerà in vigore dopo circa due mesi dall’approvazione, con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione (Burert): da quel momento saranno abrogati il Regolamento urbanistico edilizio (Rue), il Piano strutturale comunale (Psc) e il Piano operativo comunale (Poc), oltre a tutte le disposizioni regolamentari del Comune non in linea con il Piano, salvo i titoli in avanzata fase istruttoria.