Era il 30 marzo 2015. In quella data Roberto Casari, l'uomo che rappresentava la grande cooperativa Cpl di Concordia, veniva arrestato per corruzione nell’ambito della inchiesta sugli appalti a Ischia. Sarebbe rimasto recluso fino al 25 maggio. E ancora il 3 luglio dello stesso anno si materializzò un nuovo arresto e arrivò l’accusa più grave e infamante: concorso in associazione camorristica. Significò 18 giorni di 41 bis.Sono passati 8 anni da quel 30 marzo. Casari venne lasciato solo dal movimento cooperativo e addirittura la Cpl, la società che egli aveva plasmato, si costituì parte civile contro di lui (qui il libro).
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