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Ammontano a 854 mila euro i contributi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e destinati ai comuni della provincia di Modena per fare fronte alle richieste di aiuto delle famiglie che per disagio economico non riescono a pagare l'affitto. Una difficoltà che spesso sfocia in morosità che se prolungata può portare allo sfratto esecutivo. Sono 1000 quelli registrati a Modena negli ultimi anni, da quando la regione ha introdotto il fondo per gli inquilini morosi incolpevoli, ovvero per coloro che per gravi difficoltà economiche dovuta, per esempio, alla perdita del lavoro, a una grave malattia, alla separazione dal coniuge, a un decesso in famiglia, a un bimbo che ha bisogno di attenzioni speciali, non riscono a pagare le rate d'affitto rischiando di perdere la propria casa causa sfratto.
L’aiuto ai nuclei in difficoltà e che hanno ricevuto un avviso di sfratto consiste in un contributo pro capite, fino a un massimo di 12 mila euro, per stipulare un nuovo contrattodi locazione o perriuscire a pagare una parte delle spese pregresse, guadagnando tempo utile a trovare una soluzione definitiva, oppure come deposito cauzionale per una nuova casa.
Per ottenere l’aiuto, sono naturalmente previste alcune precondizioni, tra cui una soglia massima di reddito e l’avere un contratto regolare di affitto.
“Il ricorso al Fondo per la morosità incolpevole consente di dare respiro alle famiglie che vivono in abitazioni in affitto il cui importo incide fortemente sul reddito familiare, compromesso dalla precarietà, dalla disoccupazione o da gravi eventi della vita- sottolinea la vicepresidente con delega alle Politiche abitative, Elisabetta Gualmini-. Un aiuto concreto che si affianca agli altri interventi per contrastare la povertà, che come Regione abbiamo attivato in questi anni.
Il nostro obiettivo prioritario- conclude la vicepresidente- è infatti costruire intorno alle persone o alle famiglie in difficoltà una rete di relazioni e di opportunità, in modo da offrire prospettive di crescita e di miglioramento della propria condizione di vita”.
La Giunta regionale ha definito la ripartizione delle risorse tra i 39 Comuni classificati come ad ‘alta tensione abitativa’: quelli in cui si riscontra la maggiore richiesta di alloggi e dove l’ammontare degli affitti è più alto. Le risorse vengono suddivise tra i Comuni in proporzione al numero delle famiglie residenti e a quello dei provvedimenti di sfratto emessi per morosità (dati raccolti dal ministero dell’Interno e riferiti al 2017).
Chi può chiedere il contributo
Potrà accedere al sostegno chi si trova in difficoltà economiche oggettive, tali da non riuscire più a sostenere la spesa per l’affitto. Condizione necessaria è essere in possesso di un contratto di locazione regolarmente registrato, un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore ai 26 mila euro e quello di situazione economica (Ise) non superiore a 35 mila euro; inoltre, occorre essere cittadini italiani o di area Ue e, se extraeuropei, in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Redazione Pressa
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