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Sono il nido Parco XXII Aprile e la scuola d'infanzia San Remo, a Modena, i servizi educativi che da settembre 2022 saranno trasferiti nella Fondazione Cresciamo, l'organismo creato dal Comune per ovviare ai vincoli di spesa della pubblica amministrazione, a partecipazione tutta municipale, che attualmente gestisce 12 materne e quattro nidi in città.
Anche se i trasferimenti partiranno solo dal prossimo anno scolastico, l'individuazione delle scuole è stata completata in base ai criteri fissati nelle linee d'indirizzo approvate dal Consiglio comunale, lo scorso anno, e sancita dalla giunta nella seduta del 14 dicembre. Si sono dunque anticipati i tempi, in considerazione del fatto che tra non molto i genitori dovranno iscrivere i figli alla scuola d'infanzia.
'Riteniamo, e i dati sulle iscrizioni lo confermano, che- spiega l'assessora all'Istruzione Grazia Baracchi- a determinare la preferenza verso un nido o una scuola d'infanzia non sia certo la titolarità della gestione, ma vogliamo essere il più trasparenti possibile e dare seguito a ciò che c'è stato chiesto dal Coordinamento Consigli. Ecco perché anticipare sin da ora l'individuazione dei servizi- rimarca Baracchi- che passeranno e per i quali saranno sviluppate apposite progettualità come sta avvenendo per quelli già in Cresciamo'
Attraverso il progetto Modenazerosei Costruire futuro, continua comunque l'assessora, 'ci siamo impegnati a puntare sulla qualità di tutto il sistema d'infanzia cittadino e a fare di Cresciamo un asse del sistema assieme ai servizi educativi che continuano ad essere gestiti direttamente dal Comune, a quelli convenzionati e ai privati'. Della scelta, oltre gli educatori dei servizi, ieri sono stati informati anche i Consigli di gestione delle strutture interessate. Negli ultimi due anni la Fondazione Cresciamo, attorno alla quale i sindacati hanno sollevato spesso il tema della disparità di trattamento economico del personale, ha assunto comunque 35 persone tra educatrici e insegnanti, oltre a una figura amministrativa, e ha attivato una consulenza pedagogica che, da gennaio, sarà affiancata da tre pedagogiste per mettere a punto il coordinamento pedagogico.
Redazione Pressa
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