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Dopo l'annuncio dei vertici della multinazionale americana di voler avviare la chiusura dell’impianto produttivo di Mirandola, la Regione ha comunicato la convocazione, per il 26 giugno, del tavolo regionale di salvaguardia. Il tavolo riunirà rappresentanti dell’azienda, Confindustria Emilia Centro, sindacati, rappresentanti dei lavoratori, enti locali.
La conferma nel pomeriggio di oggi, giornata segnata anche dalla convocazione di un tavolo nazionale, dal Ministro Urso, raggiunto telefonicamente dal Vicesindaco di Mirandola Letizia Budri, per il giorno 9 luglio.
Nel frattempo prosegue da lunedì il presidio ad oltranza dei lavoratori in sciopero ad oltranza davanti ai cancelli dell'azienda. Un presidio che continua da giovedì. La notizia degli esuberi e dello stop alla produzione di un importante settore dello stabilimento di Mirandola, comunicata alle rappresentanze sindacali mercoledì, si è tradotto in uno stop immediato dell'attività con uscita dallo stabilimento da parte dei lavoratori
La convocazione dei due tavoli risponde indirettamente all'appello lanciato in queste ore anche dalle associazioni di categoria. 'Il territorio Mirandolese non può perdere una così importante realtà aziendale che impiega un numero significativo di lavoratori e lavoratrici che vivono nei nostri comuni e che contribuiscono alla tenuta della nostra economia locale e delle attività commerciali locali e di artigianato di servizio - ha affermato Mauro Bega, Direttore Confesercenti Area Nord. 'Chiediamo a tutte le Istituzioni locali, alla Regione e al Governo un rapido intervento al fine di scongiurare tale decisione e di aprire un immediato tavolo di confronto con la Dirigenza che congeli la decisione di chiudere la parte produttiva dell'azienda'
'Un modo per reagire a questa situazione, può essere la proposta avanzata dalle associazione economiche negli scorsi anni e già discussa a suo tempo sui tavoli istituzionali: quella di una valorizzazione della sanità pubblica e del distretto biomedicale dell’Area Nord attraverso la realizzazione di un centro dialisi specializzato presso l’Ospedale di Mirandola' - ha affermato Alberto Belluzzi, responsabile delle politiche territoriali di Lapam Confartigianato, 'Un’idea progettuale che è entrata nel piano per la strategia e lo sviluppo dell’Area Nord elaborato da Nomisma e adottato dall’Unione dei Comuni. Il territorio e il distretto hanno sviluppato negli anni una rete di servizi e di opportunità come il Tecnopolo Biomedicale TPM, il corso ITS Biomedicale e il futuro corso universitario. A ciò si potrebbe aggiungere un centro dialisi che integri il servizio sanitario con le imprese del territorio, incentrato sullo scambio di conoscenze e sulla sperimentazione clinica, che rappresenterebbe un ulteriore tassello per rafforzare le filiere produttive locali e parallelamente migliorare la funzionalità delle cure. Senza dimenticare l’innovazione dei materiali, come la bioplastica, che può essere un altro filone da sviluppare per completare maggiormente la filiera. Queste modalità permetterebbero di potenziare il legame sul territorio produzione e ricerca, andando a salvaguardare la vocazione manifatturiera dell’area».
Nel video le voci, le preoccupazioni, i timori e le speranze delle lavoratrici in presidio permanente davanti all'ingresso dell'azienda
Nel video sotto la testimonianza di Antonio Rendi, RSU Bellco
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>