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La storia si ripete. Spacciatori arrestati, anche per più volte, allontanati dal territorio modenese e nazionale, con in tasca il divieto di dimora o il dispositivo di allontanamento, ma che puntualmente le forze dell’ordine ritrovano li, negli stessi posti dello spaccio in città. Dove non dovrebbero e potrebbero essere. E’ successo nuovamente in queste ore. Protagonista di quella ormai diventata una commedia di cronaca (che conferma anche l'inadeguatezza delle leggi sul fronte del contrasto a questo genere di reati soprattutto se reiterati ed aggravati), un giovane nigeriano, irregolare, arrestato due volte per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, una nel mese di aprile e l’altra a novembre dello scorso anno.
Nonostante il divieto di dimora continuava a gravitare nel territorio di Viale Gramsci e Parco XXII aprile.
Dove i militari della sezione operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modena lo hanno trovato e tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 16 gennaio 2020 dal tribunale di Modena. Un arresto che scaturisce dalle documentate violazioni, del divieto di dimora nel comune di Modena.
L’uomo è stato ora tradotto in carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria. A prendere il suo posto, anche oggi, al parco, ci sono altri. Già di prima mattina. L’area del parco che affaccia su via due canali vede sempre qualcuno pronto a vendere. Protetto in parte dalle sentinelle, poste soprattutto all'angolo con via Attiraglio, avvertono dell’arrivo di forze dell’ordine o telecamere. Questa mattina alla vista dei nostri obiettivi alcuni soggetti si sono allontanati, nascosti dietro gli alberi o costeggiando quei cespugli e siepi dove solitamente la droga viene nascosta. Tra di loro uno è particolarmente agitato. Tiene e si passa tra le mani un involucro che dopo poco appoggia a terra. Sono le 10 della mattina. Qui lo spaccio non conosce orari.
Redazione Pressa
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