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Rifiuti: il modello Aimag, che funziona da dieci anni, alieno a Modena

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A confronto famiglie di quattro persone a Mirandola e Carpi, che da più di dieci anni applicano il porta a porta a tariffe puntuale. Mentre a Modena, anche la lettera Hera ai cittadini, non contempla i bidoni auspicati da Mezzetti


Rifiuti: il modello Aimag, che funziona da dieci anni, alieno a Modena
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Il modello di raccolta dei rifiuti urbani nel capoluogo modenesi, dopo i costosi errori, il caos, il degrado ambientale, e ora dettato dalla svolta, fino ad ora solo teorizzata, dell'Amministrazione Mezzetti sarebbe (al netto dei bidoni carrellabili dei bidoncini e o dei cassonetti che verranno utilizzati), molto simile a quello che, sempre all'interno della stessa provincia, funziona con risultati ottimi da almeno dieci anni, nei comuni delle terre d'Argine e e dell'Area Nord.
Un modello, quello di Aimag, avviato dall'ottobre 2014 che prevede la raccolta domiciliare e l’applicazione della tariffa puntuale, calcolata non più sui metri quadrati degli edifici ma sulla produzione dei rifiuti indifferenziati, secondo il principio “chi inquina, paga”.

I primi Comuni che hanno visto la partenza del nuovo sistema di raccolta, preceduto da una analisi approfondita del contesto e dei nuclei famigliari con tutor porta a porta (famiglia per famiglia), sono stati Soliera, Novi di Modena e Carpi nel 2015, altri 5 Comuni (Camposanto, Cavezzo, Concordia, San Felice e San Possidonio), nel 2016 e gli ultimi tre (Mirandola, Medolla, San Prospero) nel 2017.

Dal 1 gennaio 2018 gli 11 Comuni del territorio AIMAG hanno un unico modello di raccolta domiciliare, un unico sistema di calcolo della tariffa. Comuni che da altrettanti anni primeggiano nelle classifiche nazionali dei comuni cosiddetti ricicloni capaci non solo di raggiungere livelli fino al 90% e oltre di raccolta differenziata ma che contestualmente, riducono a livelli minimali il rifiuto indifferenziato, anche al di sotto dei 100 kg pro-capite.
Numeri fino ad ora lontani anni luce da quelli del capoluogo, sede di uno degli inceneritori più grandi d'Italia, in cui dal 2015 al 2021 si è consapevolmente (e colpevolmente sotto l'aspetto politico), lasciato inalterato un sistema a cassonetti stradali che non consentiva alla raccolta differenziata di raggiungere percentuali al di sopra del 60% e soprattutto generava una quantità enorme (anche di 3 volte superiori rispetto agli obiettivi e ai risultati del porta a porta a tariffa puntuale), di rifiuti indifferenziati urbani. Più utili a sfamare l'enorme bocca dell'inceneritore che a raggiungere gli obiettivi virtuosi di raccolta differenziata e di produzione di indifferenziata che nel frattempo, con dieci anni di anticipo rispetto a Modena, altri comuni (anche dimensionalmente importanti come Carpi e Mirandola), stavano già raggiungendo.

Oggi in una Modena in ritardo nelle scelte politiche di almeno 10 anni, e dove un super-inceneritore continua a bruciare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti e dove la riduzione di quelli provnciali viene compensata da quelli provenienti da altre province e, per quanto riguarda gli speciali, anche regioni), si sta ragionando solo ora di ciò che è applicato da 10 anni a questa parte, con successo, anche solo a dieci chilometri dalla Ghirlandina.

Un esempio, riguardante due famiglie di 4 persone di Mirandola e di Carpi (divise in aree urbane paragonabili a quelle del capoluogo, ovvero centro storico, aree urbane e forese) e che il modello Aimag consente di equiparare. Ci riferiamo alla quantità di raccolta indifferenziata (vero nodo dei problemi e delle discussioni modenesi e oggetto al centro della lettera inviata da Hera ai cittadini del capoluogo), garantita dal gestore e conferibile in un anno. La produzione di rifiuti indifferenziati, nei comuni di Mirandola e Carpi che da tempo applicano il modello Aimag del porta a porta con tariffa puntuale, si riduce veramente al minimo. Per questo genere di rifiuti il modello è basato sui cassonetti carrellabili da 120 litri (quelli sui quali vorrebbe puntare molto Mezzetti).
Una famiglia di 4 persone che risiede in area urbana a Carpi e Mirandola, ha la possibilità di conferire e fare ritirare un bidone da 120 litri pieno 5 volte all'anno. La quantità di volte è definita semplicemente dal numero dei componenti del nucleo familiare o delle persone legate all'utenza, più uno. 'È più che sufficiente' - spiega Mario padre di due figli che vive nella zona dell'ospedale di Mirandola (area urbana), alle porte del centro. 'I problemi, i timori e la discussione che vediamo su Modena, ci sembrano strane. A noi, in 4, bastano anche quattro conferimenti all'anno. Per esempio quest'anno, il quarto bidone, ultimo dell'anno, era addirittura metà. E non abbiamo avuto bisogno di utilizzare nemmeno un quinto conferimento. Sembra strano ma se si differenzia bene, il residuo che rimane è veramente scarso'. Situazione replicabile a Carpi dove, come a Mirandola, a parità di quantità di rifiuti conferibili in un anno, varia la frequenza della raccolta in centro storico dove le famiglie sono dotate di bidoncini più piccoli.
Tornando al caso citato, relativo ad una famiglia di 4 persone, si tratta della possibilità di conferire 5 volte all'anno (utilizzando una delle date di raccolta elencate nel calendario e previste ogni due settimane). Ovvero 120 x 5 corrispondente a 600 litri conferibili in un anno, addirittura 240 litri in meno di quelli che, sulla base della tabella riportata nella lettera inviata ai modenesi, sarebbero concessi a Modena senza sforare la quantità massima. A Modena, con il nuovo sistema, per una famiglia di 4 persone, sarebbero concessi ogni anno 21 conferimenti da 40 litri o 28 nella bocca dei cassonetti stradali nei sacchi da 30 litri. Per un totale, per una famiglia di 4 persone, di 840 kg annui. Come detto, molti di più di quelli 'concessi' e conferibili, in un anno, ad una famiglia di 4 persone a Carpi, Mirandola o in un altro degli 11 comuni gestiti da Aimag in provincia di Modena.

Ovvero ciò che crea timore, caos e accesa discussione a Modena è già la normalità, come detto da dieci anni, nei comuni a nord del capoluogo. E senza sacchi in strada. Un risultato al quale si è arrivati non senza difficoltà e correzioni. E qui sta un altro punto qualificante, nel modello applicato da Aimag, rispetto a Modena. Non solo rispetto ai tempi di applicazione (già da 2014), ma anche nel lavoro preliminare fatto prima di applicare il modello. Un lavoro capillare di incontro 'porta per porta', famiglia per famiglia, per più di 6 mesi, di tutor qualificati capaci di raccogliere non solo le singole esigenze delle famiglie, ma anche il contesto urbano in cui si inserivano. Stessa cosa nel momento delle criticità emerse per esempio nella raccolta porta a porta integrale in centro storico a Mirandola dove le problematiche legate all'abbandono di sacchi vennero subito corrette.

In ultimo, un elemento critico e di caos, anche informativo, oltre che di indirizzo politico, che sta emergendo a Modena anche in questa nuova fase, è quello legato ai contenuti della lettera inviata ai modenesi da Hera rispetto all'introduzione del sistema porta a porta integrale con tariffa puntuale. Nella quale non vengono contemplati i bidoni carrellabili da 120 litri che dovrebbero essere al centro della rivoluzione che Mezzetti e ha annunciato. Stando alla lettera le uniche modalità con le quali conferire i rifiuti indifferenziati sarebbe attraverso bidoncini da 40 litri ora utilizzati soltanto in alcune aree di Modena, o i cassonetti apribili con carta smeraldo con conferimenti in sacchi da 30 litri. Un altro degli aspetti rispetto ai quali, crediamo, il sindaco dovrà aggiungere un supplemento di chiarimenti, in Consiglio Comunale.

Gianni Galeotti

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 
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