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Sollevatore Bomporto: nel 2025 i lavori della grande opera anti-inondazione
La Pressa
Intervista all'ingegner Fabio Paglione, vicedirettore Area Tecnica Consorzio Bonifica Burana: 'In caso di piena garantirà più sicurezza anche a Modena'
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Lo scorso marzo, a Bomporto, in un teatro gremito, avevamo assistito alla presentazione pubblica (vedi video) di uno dei progetti più importanti e attesi degli ultimi decenni per la sicurezza idraulica di uno dei nodi più complessi e a rischio d'Italia, come quello di Modena.
E non soltanto per la presenza di Secchia e Panaro ma per gli effetti che in relazione a quest'ultimo possono generare dalla piena del principale canale di Modena, il Naviglio.
Quando il livello di piena del Panaro supera quello del Naviglio, nella confluenza tra i due, a Bomporto, le porte vinciane sul Naviglio, montate nella bocca del ponte, si chiudono impedendo all'acqua del Panaro di entrate nel Naviglio e da lì, in direzione inversa rispetto al flusso naturale, dirigersi verso Bastiglia e Modena. Questa condizione garantisce la difesa dalle alluvioni causabili dalle ingressioni del fiume, ma induce il rischio di inondazione su tutta l'area compresa tra Modena e Bomporto per incapacità di scolo dei suoi canali all’interno del fiume Panaro, essendone chiusa la bocca di scarico, costituita dai portoni vinciani.
Ed è proprio in tale nodo che si inserisce il grande progetto di ingegneria idraulica commissionato ad Aipo, destinato a sollevare e scaricare le acque del Naviglio in Panaro, in caso di piena, garantendo una sicurezza ulteriore a quella garantita dalle 'porte'.
Dopo l'affidamento, da parte di Aipo, dello studio idraulico affidato all'Università di Parma, si è proceduto all'incarico per la progettazione definitiva al Consorzio Bonifica Burana, che lo ha concluso nei tempi previsti e, in anteprima, lo ha presentato a Bomporto, nel marzo scorso. Da lì a qualche settimana il progetto definitivo sarebbe stato approvato. A marzo non c'erano ancora ipotesi rispetto a quando sarebbe potuto arrivare l'affidamento dei lavori e l'accantieramento. Oggi qualche prospettiva in più c'è. L'ha fornita il Vicedirettore dell'area tecnica del Consorzio Bonifica Burana, Ingegner Fabio Paglione, che presentò il progetto a Bomporto e che oggi ringraziamo per la disponibilità a rispondere alle nostre domande sulle caratteristiche definitive del progetto, e sulla tempistica di realizzazione.
Ingegnere, riassumendo, da quale esigenza nasce il progetto?
“L’idea di spostare il sistema di difesa a nel centro di Bomporto è nata dalla necessità di creare una doppia e ulteriore protezione, anche rispetto alle porte vinciane. Se dovessero verificarsi malfunzionamenti, le acque del Panaro entrerebbero in Naviglio e dilagherebbero per il centro abitato circostante per poi dirigersi verso Bastiglia e Modena, mentre con il nuovo impianto, il quale ospiterà paratoie in acciaio quali barriere di protezione aggiuntiva, si garantirebbe comunque la salvaguardia da tali fenomeni alluvionali a tutto il territorio'
Se ben ricordiamo, ci fu una prima idea di progetto, presentata da Aipo, che prevedeva il posizionamento dell'impianto lontano dal centro. Quali sono le ragioni che vi hanno portato a porre l'impianto nel centro di Bomporto?
'La risposta a questa domanda è parte della risposta precedente, poiché abbiamo valutato che realizzare l’impianto in quella posizione, dotandolo di queste barriere in acciaio, avrebbe potuto costituire una protezione ulteriore rispetto alle porte vinciane e garantire una maggiore sicurezza idraulica non solo a Bomporto ma anche a Bastiglia e a Modena'
A che punto è lo stato di avanzamento del progetto?
'Il progetto definitivo è stato approvato ad aprile e ora siamo in fase di autorizzazione paesaggistica. La Sovrintendenza ha già dato un parere preliminare positivo, ma si sta ancora aspettando il parere definitivo. Dopo ciò, procederemo con la progettazione esecutiva, e la gara d'appalto, prevista per il 2025'
Visto che si tratta di un progetto complesso, sia per gli aspetti di ingegneria idraulica, sia per il punto in cui si inserisce, ovvero il centro urbano di Bomporto, potrebbero esserci difficoltà e ritardi?
'La realizzazione dell’impianto nel centro urbano di Bomporto presenta una sfida logistica significativa. Nonostante ciò, la realizzazione è vista come necessaria per la sicurezza del territorio. Si tratta di un progetto complesso, ma come Consorzio abbiamo già esperienza in progetti di questa portata, anche più grandi, e siamo tranquilli riguardo alla sua realizzazione ed al superamento delle eventuali problematiche che potrebbero emergere. Siamo consapevoli delle difficoltà relative alla mobilità nel centro di Bomporto durante i lavori, ma l’obiettivo finale credo giustifichi ampiamente gli sforzi e i disagi'
Come funzionerà l'impianto?
'Partiamo dell'innovazione strettamente legata al funzionamento. L'impianto può essere attivato in qualsiasi momento, non solo in base a eventi di piena con determinate soglie, o in caso di malfunzionamento delle porte vinciane, ma per ogni tipo di necessità che sia ritenuta opportuna dagli enti gestori, a partire da Aipo, che dovranno gestirlo. Non di minore importanza la possibilità di chiudere le ulteriori barriere in caso di malfunzionamento delle porte vinciane per fronteggiare le piene o altre incombenze. In pratica, l’utilizzo anche per esigenze diverse consentirà di spaziare dai lavori di manutenzione a qualunque altra necessità territoriale. La flessibilità del sistema è un aspetto innovativo, in grado di rispondere a varie situazioni in tempo reale.
Tecnicamente l'impianto è dotato di quattro pompe, ognuna con una portata di 5500 litri al secondo, 22 metri cubi in totale. Se dovesse verificarsi un evento di piena, possiamo attivare una o più pompe per gestire il flusso in base alle necessità del momento. La flessibilità nella gestione lo rende un sistema molto versatile'
Quale sarà l'impatto dell'entrata in funzione di questo impianto? Perché è importante anche per Modena?
'Quello di Modena è considerato uno dei nodi idraulici più complessi d’Italia a causa della sua posizione tra i fiumi Secchia e Panaro. Questa configurazione rende il progetto particolarmente importante per garantire una gestione efficiente delle acque. Immaginiamo il territorio di Modena fino a Bomporto come un ‘cono di bottiglia’ idraulico, dove il Naviglio, che a sua volta raccoglie le acque di altri importanti canali che provengono da Modena come il Minutara e cavo Argine, si immette nel fiume Panaro. La necessità di una doppia protezione a Bomporto è quindi fondamentale per prevenire danni in caso di eventi eccezionali che potrebbero avere conseguenze anche a Modena'
Alla fine quanto costerà l'intero progetto?
“Il finanziamento complessivo è di 22 milioni di euro. I lavori veri e propri ammontano a 13 milioni di euro più IVA, cui si aggiungono le spese accessorie di indagini, allacciamenti elettrici ed interferenze con i sottoservizi presenti'
Quanto dureranno i lavori?
'Una volta accantierata l’opera dovrebbe completarsi in un arco temporale che varia dai 12 ai 36 mesi, a seconda delle condizioni del Naviglio e delle problematiche idrauliche.
Quali potrebbero essere?
Ad esempio eventi imprevisti come piene multiple. In situazioni di questo tipo, il progetto potrebbe richiedere più tempo, ma la logistica di cantiere è stata progettata e sarà organizzata per affrontare queste sfide'.
Gi.Ga.
Nella foto: schema dell'opera e, nel riquadro, l'Ing. Fabio Paglione
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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